Ieri sera il Senato ha prorogato la missione italiana in Iraq
Sbagliato mantenere i nostri soldati in zona di guerra sotto il comando delle forze armate americane in Iraq. Il ruolo dell’Onu è assolutamente marginale, il governo di Allaui è di fatto ‘sotto tutela’ e il bagno di sangue continua, purtroppo, ad essere una drammatica consuetudine quotidiana.
Così la senatrice mantovana Anna Donati (Verdi) ha commentato il voto di ieri sera al Senato che proroga e rifinanzia la partecipazione dei militari italiani alla missione in Iraq “Antica Babilonia” fino al 31 dicembre 2004.
“Nonostante il voto contrario delle forze politiche di opposizione – ha dichiarato la sen. Donati – , la maggioranza ha approvato nuovamente l’impiego di nostri soldati ad una missione di occupazione sotto la regia statunitense. L’Iraq è stato teatro di una guerra preventiva illegittima, mossa al di fuori del diritto internazionale e sulla base di una presunta, e già ampiamente smentita, presenza di armi di distruzione di massa. I risultati del conflitto sono purtroppo sotto gli occhi dell’intera comunità internazionale: una continua strage di vite umane ed una evidente destabilizzazione del Paese e dell’intera area mediorientale. Il governo di Allaui infatti non è in grado di esercitare una sovranità e dipende dalle decisioni delle forze militari alleate, percepite come presenza di occupazione dalla popolazione irachena. Anche la risoluzione dell’Onu non risolve il problema dell’occupazione dell’Iraq, visto che Germania, Spagna e Francia continuano a ribadire che non invieranno loro contingenti.”
” Il governo italiano e la sua maggioranza, invece, perseverano nel tragico errore – ha incalzato la senatrice – : vogliono mantenere in un contesto di guerra il nostro contingente, che ha regole di ingaggio molto diverse da quelle di altre forze in campo nella missione ‘Antica Babilonia’. I nostri soldati, come purtroppo è già accaduto, vengono esposti in prima persona ad un rischio altissimo e questo è eticamente inammissibile ed ingiustificabile. Se invece il contingente italiano è chiamato ad una partecipazione attiva al conflitto armato in corso in Iraq, allora stiamo calpestando la nostra Costituzione che, come è noto, sancisce il ripudio della guerra.”
“L’assemblea del Senato – ha concluso Donati – ieri ha poi accolto un ordine del giorno presentato dalle opposizioni, e che ho sottoscritto anch’io, con cui si impegna il governo ‘affinché in Iraq non sia reintrodotta la pena di morte’, neanche nei confronti dell’ex dittatore Saddam Hussein.”