BURGO/ Donati (Verdi): “Grave ed irresponsabile il comportamento dell’Azienda, che non rispetta le regole comuni ed i diritti dei lavoratori. Ora riapra subito il tavolo per risolvere il caso”
“E’ grave ed irresponsabile il comportamento della Burgo che non rispetta le regole comuni e fa carta straccia dello Statuto dei Lavoratori. Il licenziamento di Giovanni Mantovanelli, esponente della CGIL e RSU della Burgo, arriva infatti senza giusta causa: una autentica vendetta da parte dell’Azienda nei confronti di un sindacalista storicamente impegnato per i diritti dei lavoratori e contro i tagli decisi dall’Azienda. Neppure davanti ad un gesto di estremo di protesta come quello di oggi, i vertici della Burgo rivedono le loro posizioni e cercano un confronto.”
E’ quanto ha dichiarato oggi la senatrice mantovana Anna Donati (Verdi-Unione) esprimendo solidarietà personale e politica nei confronti dell’esponente della RSU, Giovanni Mantovanelli che, per protesta contro un ingiustificato licenziamento che lo riguarda, si è arrampicato fin sulla ciminiera dello stabilimento, mettendo a repentaglio la propria vita.
“La Burgo agisce come se l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori fosse stato cancellato – ha incalzato Donati – e licenzia senza giusta causa, guarda a caso, proprio l’esponente della CGIL e della RSU che da sempre si è battuto per difendere i diritti dei lavoratori dello stabilimento.”
“Siamo tornati indietro di decenni, all’epoca in cui le aziende potevano mettere a tacere, lasciandoli a casa, i sindacalisti ed i lavoratori più impegnati a favore del riconoscimento dei diritti delle donne e degli uomini che lavorano. Nel caso di Giovanni Mantovanelli – ha puntualizzato la senatrice – , la Burgo ha messo in campo una azione di ritorsione, che è molto grave e che merita censura.”
“Neppure di fronte al gesto estremo di protesta, l’Azienda ha deciso di rivedere le proprie posizioni, anzi – ha concluso Anna Donati – sembra voler continuare sulla strada della vendetta e dell’ingiustificato licenziamento. Davvero non si comprende come, nemmeno oggi, con un rappresentante sindacale che sta rischiando la propria vita per sostenere le proprie prerogative ed i propri diritti, la Burgo non ritenga utile ed urgente aprire un tavolo di trattativa per affrontare e risolvere il caso di Giovanni Mantovanelli.”