Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Approvato il decreto legislativo attuativo della legge obiettivo

3 Agosto 2002

IL SOLE 24 ORE – Italia-Economia

Approvato definitivamente il decreto di attuazione della legge obiettivo – Primi a partire i cantieri della Salerno-Reggio Calabria
Grandi opere, ora si cercano le risorse
Per sostenere il piano servono 5 mld ? di fondi pubblici nell’arco di nove anni – Lunardi: <Chiederò il massimo impegno a tutti> – Fino al 2006 si investiranno 22.542 milioni Al via anche Variante e Ponte
Valeria Uva

(NOSTRO SERVIZIO)
ROMA * Si mette in moto la macchina delle grandi opere. Ieri dal Consiglio dei ministri è arrivato l’ultimo sì al decreto di attuazione della legge obiettivo con le procedure per programmare, progettare ed eseguire i maxinterventi del programma decennale di Berlusconi per le infrastrutture.
Il decreto “pesa” 84.374 milioni di euro. Questa è la cifra degli investimenti necessari per realizzare le 21 opere prioritarie, selezionate dal ministro Pietro Lunardi e indicate nel documento di programmazione economico finanziaria. Soltanto nel triennio 2003-2006 il Dpef prevede di spendere per questi interventi 22.542 milioni (si veda il dettaglio nella tabella a fianco). <Ora – ha detto il Ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi – devo chiedere il massimo impegno delle forze politiche per ottenere le risorse necessarie>. Per sostenere il piano, infatti, le Finanziarie dei prossimi nove anni dovrebbe garantire circa cinque miliardi di euro.
I primi appalti sono già pronti: il debutto delle procedure straordinarie in deroga alla Merloni avverrà con ogni probalità con un maxilotto di 30 chilometri del valore di 678 milioni di euro per la Salerno Reggio Calabria, già preparato dall’Anas e bloccato proprio per attendere l’entrata in vigore del decreto approvato ieri. Altri quattro maxilotti partiranno, assicura Lunardi, <entro l’estate>. Sempre con le nuove regole saranno realizzate la Variante di Valico, il Passante di Mestre e il Ponte sullo Stretto.
Sarà la Salerno Reggio quindi il banco di prova per il general contractor, la nuova figura di esecutore <con qualsiasi mezzo> prevista, appunto per la prima volta con la legge obiettivo, ma già sperimentata a livello europeo.
La filosofia che ispira la legge e il decreto è infatti quella di accentrare le responsabilità dell’appalto in capo a un unico soggetto forte. Il decreto ammette la possibilità che il contraente generale prenda in consegna l’infrastruttura già dalla fase del progetto preliminare per sviluppare poi la progettazione definitiva ed esecutiva, partire con gli espropri, e in seguito aprire il cantiere, eventualmente anche anticipando in tutto o in parte i fondi. Il general contractor svolge un ruolo chiave di coordinamento: può anche appaltare a terzi il 100% dei lavori ma ne resta responsabile in termini di costi e di tempi. A differenza del concessionario, per questo soggetto è esclusa la gestione ma il decreto gli riconosce la possibilità che sia lui a selezionare il futuro gestore dell’opera.
Il testo approvato ieri prevede poi una serie di snellimenti anche nella fase di programmazione delle opere: il ministero delle Infrastruttuire svolgerà un ruolo di impulso e coordinamento, sia grazie a commissari straordinari nominati per ogni opera, che attraverso una task forze speciale di progettisti e tecnici. Il via libera per le opere spetterà invece al Cipe, al quale è riservato il compito di approvare sia il progetto preliminare che il definitivo. Sempre il Cipe dovrà pronunciarsi sulle eventuali modifiche al progetto richieste dalla conferenza di servizi, la quale perde così il potere di veto sull’intervento. E ancora al Comitato interministeriale spetta l’ultima parola sulla valutazione di impatto ambientale. La <pratica> resta istruita dal ministero dell’Ambiente attraverso una commissione ad hoc. E ieri in Consiglio dei ministri Matteoli ha ottenuto di poter proporre la rosa dei componenti della Commissione.
Proprio la Via resta una delle questioni più <calde> nel dibattito politico: i Verdi hanno annunciato che ricorreranno a Bruxelles contro il decreto. Per Anna Donati, capogruppo in commissione Lavori pubblici al Senato, <l’anticipazione della Via al progetto preliminare viola le direttive comunitarie>.
Negativo anche il giudizio di Legambiente. Secondo Ermete Realacci il rischio è che si <ritorni a una nuova appaltopoli, senza garanzie da rincari in corso d’opera, senza tutele per l’ambiente>.
Valeria Uva

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