IL SOLE 24 ORE – Il nodo delle infrastrutture
Autostrade <prossima al ruolo di monopolista>
Giorgio Pogliotti
ROMA * Il sistema autostradale in concessione si articola in 23 concessionari, di cui 20 partecipati direttamente o indirettamente dalla società Autostrade. Ad esprimere <perplessità> per <la posizione dominante> assunta dalla Spa guidata da Vito Gamberale nel settore autostradale, ormai <prossima al ruolo di monopolista>, è la Corte dei Conti che nella relazione al Parlamento sulla gestione dell’Anas traccia una mappa dei complessi intrecci societari della concessionaria.
Complessivamente la rete autostradale in concessione, che ha un’estensione di 5.584,2 chilometri, <appartiene> direttamente o indirettamente nella misura di 4.589,2 chilometri alla società Autostrade, che controllerebbe così l’82,18%. La Corte sottolinea, inoltre, che a partire dalla sua privatizzazione la società Autostrade a fronte di investimenti preventivati in 2,175 miliardi ha attivato lavori nell’ordine di 168,5 milioni , con un divario di 2,002 miliardi , senza che i controlli demandati all’Anas abbiano dato luogo a rilievi di sorta. I magistrati ricordano che al momento del rinnovo della concessione del ’97 (stabilita fino al 2038) la società si era impegnata a eseguire lavori per 4,41 miliardi entro il 2003, mentre al consuntivo del 2001 e fino a luglio 2002 gli investimenti della società per nuove opere e manutenzione coprivano un <ammontare non superiore al 30% dell’importo stabilito nel piano finanziario posto a base del rinnovo della concessione>. La Corte sottolinea anche <l’impossibilità di esercitare la propria missione>, in quanto <malgrado la richieste di adeguate informative l’Ente ha osservato il più assoluto silenzio>.
Intanto, un primo assenso al nuovo piano finanziario della società Autostrade è giunto dall’ultimo cda dell’Anas. Il piano è relativo alla convenzione vigente e prevede investimenti per 9,505 miliardi di euro con nuovi interventi per 4,237 miliardi di rispetto al precedente. Secondo il piano queste risorse serviranno per un pacchetto di interventi come la realizzazione della quarta corsia sulla Bergamo-Milano (fine dei lavori nel 2006), il Passante di Genova (2009), quello di Mestre (il piano indica la data del 2007, ma la consegna lavori è prevista per il 2008), la terza corsia sulla Riccione-Ancona Nord (2007) e sul Gran raccordo anulare a Roma Nord (2005). Questa lievitazione è legata anche all’incremento dei costi previsti per il potenziamento della Bologna-Firenze sull’A1, comprensivo della Variante di valico, che complessivamente passano da 3,153 a 4,029 miliardi di euro.
In un’interrogazione parlamentare i senatori Anna Donati (Verdi) e Paolo Brutti (Ds) chiedono ai ministri dell’Economia e delle Infrastrutture di non approvare il nuovo piano economico <che configurerebbe un esclusivo vantaggio per Autostrade spa>. I due senatori sottolineano che la società Autostrade <chiede di fatto una manovra tariffaria per recuperare il differenziale registrato tra l’inflazione programmata e reale, fissando un incremento tariffario annuo pari a circa lo 0,8055% da applicare per il quinquennio 2003-2007>. Allo stesso tempo <gli utili netti, così come riportati nei bilanci degli ultimi cinque anni sono significativamente superiori alle previsioni contenute nel piano finanziario per 808,04 milioni di euro>.
Ma tornando alla relazione della Corte dei Conti sulla gestione Anas, i magistrati accanto alle criticità per gli esercizi 1998-2000 (sostanziale elusione della disciplina europea sugli appalti pubblici, inefficacia dei controlli interni, omessa elaborazione del programma annuale di attività), evidenziano i correttivi introdotti a partire dal novembre dello scorso anno con il commissariamento dell’ente. La relazione dà atto al nuovo vertice di aver avviato <con celere gradualità un’opera di risanamento e modernizzazione dell’Anas>, ma bacchetta il ministro Lunardi per l’accordo risarcitorio e transattivo stipulato con l’ex amministratore Giuseppe D’Angiolino e con i componenti del vecchio consiglio.
Giorgio Pogliotti
LE CONTESTAZIONI
I rilevi sulla gestione Anas Sistema autostradale: la rete si articola in 23 concessionari, di cui 20 partecipati direttamente o indirettamente dalla società Autostrade e i restanti gestiti da organismi estranei a questa società.
Gestione 2001: la gestione è stata caratterizzata da criticità che sono state ereditate dagli esercizi finanziari 1998-2002. La situazione di <assoluto degrado si sarebbe ulteriormente appesantita se non fossero intervenute misure correttive, prontamente assunte dal commissario straordinario e dai ricostituiti organi dell’Ente>.
Criticità: sulle concessioni autostradali perdurano le precedenti criticità connotate da inadeguati controlli e dalla posizione dominante di Autostrade; assenza di interventi correttivi sul versante della trasparenza, delle registrazioni dei fatti contabili e delle correlate rappresentazioni di bilancio; elevate remunerazioni dei consulenti e carenza nel sistema dei controlli interni.