Ricognizione Cipe sarà base di partenza Unione per scelta priorità
“La situazione delle risorse della legge obiettivo, così come è emersa oggi, è molto più preoccupante di quanto detto fino ad ora in varie sedi. Infatti, a fronte di 173 miliardi di promesse di grandi opere, risultano finanziate solo per 36 miliardi, di cui 26 mld con risorse pubbliche e 10 private”. Così la presidente della commissione Lavori Pubblici del Senato, Anna Donati (Verdi), commenta l’audizione del sottosegretario alla Presidenza e segretario del Cipe, prof. Fabio Gobbo, sullo stato di attuazione della legge obiettivo.
“Questo – aggiunge Donati – rende anche giustizia di una critica che l’Unione ha sempre fatto alla legge obiettivo di una lista molto estesa di opere, impensabile da realizzare nei dieci anni successivi. La ricognizione del Cipe è molto puntuale e dà elementi certi per la maggioranza di controllo. La ricognizione non è stata fatta per polemizzare con il centrodestra, ma perché il governo dell’Unione ha un problema molto serio che riguarda le grandi opere e il futuro della legge obiettivo. Partendo da questi dati – spiega – dovremo effettuare una scelta che stringa la lista delle opere in un quadro molto più realistico. Questo lavoro del Cipe sarà la base di partenza per discutere e scegliere le priorità infrastrutturali per il Paese”.
“Nel governo e nell’Unione si aprirà, quindi, presto un confronto sulle opere prioritarie da realizzare. A decidere saranno – conclude la presidente Donati – il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, e poi serve un concerto con il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, per una valutazione strategica complessiva di sostenibilità ambientale”.