Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Finanziaria 2007, finalmente una timida politica dei trasporti

16 Febbraio 2007

Governo Prodi rimette in agenda città e pendolari. Resta negativo contributo all’autotrasporto

Anna Donati, presidente della Commissione Lavori pubblici del Senato e responsabile Infrastrutture e trasporti dei Verdi, commenta la Finanziaria 2007

Non solo investimenti, ma fondo per mobilità sostenibile e trasporto pendolari.

Il settore infrastrutture, trasporti e mobilità nella Finanziaria 2007 fin dalla sua impostazione, poi rafforzata dal passaggio parlamentare, ha mostrato una certa discontinuità con i cinque anni precedenti di governo, perché contiene risorse e norme anche per la mobilità urbana ed i porti, oltre al rifinanziamento  degli investimenti ferroviari e stradali.
Si rammenta che il testo della legge Finanziaria 2007 è contenuto nella Legge 27 dicembre 2006, n. 296 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 27 dicembre 2006, n.299.

Le vere novità nel provvedimento sono costituite dal Fondo per la mobilità sostenibile (270 milioni di euro nel triennio) a sostegno della mobilità urbana e delle innovazioni di servizio da adottare insieme alle città assediate dal traffico motorizzato privato (dal comma 1121 al comma 1123), che verrà gestito d’intesa tra il Ministro per l’Ambiente ed il Ministro dei Trasporti, e dal Fondo per il trasporto pendolari (commi 1031 e 1032), che servirà all’acquisto di treni, tram e bus al servizio del trasporto locale (300 milioni di euro per tre anni).

Altra misura che è stata modificata durante l’iter parlamentare, è relativa al Contratto dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale (commi 1230 e 1231) che, riformulati dal Governo sulla base degli emendamenti presentati, ha aumentato le risorse disponibili per il rinnovo del contratto dei lavoratori del TPL portando le risorse a 190 milioni di euro, e consentendo in questo modo di chiudere la vertenza in corso. Da sottolineare che una parte dell’incremento delle risorse è derivato dal taglio ai sostegni all’autotrasporto, dopo le critiche dei Verdi a questa misura.

Gli investimenti e le risorse per le ferrovie

Un secondo aspetto rilevante e positivo riguarda l’aumento dei finanziamenti relativi alle Ferrovie(commi 964/976), al fine di evitarne il fallimento e per rilanciare il settore ferroviario ordinario, limitando i fondi per l’AC/AV alle sole tratte con cantieri in corso Torino-Milano-Napoli.
Il Governo ha presentato un nuovo articolato che fa pulizia anche della società ISPA e dei debiti che questa aveva assunto per la realizzazione dell’AC/AV TO-MI-NA: in pratica, il governo di centrodestra aveva tentato di portare fuori dal bilancio dello Stato questi investimenti per evitare che pesassero sul rapporto debito/pil, ma Eurostat si era opposta a questo espediente. Il testo presentato dal Governo mette fine alla vicenda, riportando gli investimenti dentro il bilancio dello Stato.
E’ evidente che questa operazione di pulizia sui debiti occulti per l’AC/AV, ne ha riportato alla luce i costi enormi di realizzazione, con la previsione di investimenti aggiuntivi per 8.100 milioni di euro per il periodo 2007-2021, di cui 400 milioni per il 2007, 1.300 milioni per il 2008 e 1.600 per l’anno 2009 (comma 964). Da sottolineare che queste risorse andranno esclusivamente al completamento indispensabile delle tratte in corso di realizzazione Torino-Milano-Napoli, inclusi i nodi urbani, come afferma chiaramente  la norma, e non invece per nuove tratte ancora in discussione.

Per la rete ferroviaria esistente la Legge Finanziaria 2007 destina 3.200 milioni di euro per gli anni 2007-2008 di cui il 50% dovrà essere destinato agli investimenti sulla rete regionale e locale (comma 974). Rispetto ai tagli dello scorso anno che avevano annientato le risorse per le ferrovie esistenti, si torna ad investire, ma nei prossimi anni il fondo dovrà essere incrementato, mentre dovranno progressivamente ridursi le risorse destinate all’Alta velocità, man mano che viene completato l’asse Torino-Milano-Napoli.

Per il servizio ferroviario sono destinate anche altre risorse: 400 milioni di euro per la ricapitalizzazione di Trenitalia (comma 971) e per l’incremento di 311 milioni di euro nel 2007 dei corrispettivi degli oneri di servizio per il trasporto regionale e metropolitano (comma 973), che non veniva aggiornato dall’anno 2000. A queste si aggiungono risorse per la ferrovia Parma-La Spezia (48 milioni di euro per gli anni 2007/2008) e la riserva per la ferrovia Aosta-Chivasso per 40 milioni di euro complessivi per gli anni 2007/2008.

Le risorse per la legge obiettivo

Le risorse per la legge obiettivo sono fissate (comma 977) in circa 3.300 milioni di euro di investimenti nel triennio 2007/2009 attivati da mutui quindicennali. Di queste risorse ben un miliardo di euro circa è destinato all’intervento della Pedemontana Lombarda (comma 979) con la previsione, inserita nel testo con un emendamento del Governo, di una società regionale Anas/regione Lombardia a cui sono trasferiti dall’Anas SPA i poteri di soggetto concedente sia per la Pedemontana, che per l’autostrada Bre-Be-Mi e la Tangenziale Est Esterna di Milano.

I Verdi hanno contestato in ogni modo durante l’iter della Legge Finanziaria al Senato questa decisione di costituire una società regionale concedente che avrà in mano tutto le leve decisionali nei confronti dei concessionari. Implicitamente sarà l’avvio di tante società regionali in competizione tra loro, che avranno come scopo realizzare, in modo scoordinato, tante infrastrutture autostradali.
Una strategia che i Verdi non condividono e su cui continueranno ad impegnarsi. Allo stesso modo i Verdi avevano chiesto che una parte delle risorse prenotate per la Pedemontana Lombarda fosse destinato al miglioramento del trasporto ferroviario per i pendolari della Lombardia, ma nel testo del maxiemendamento, su cui il Governo ha chiesto la fiducia, è rimasta purtroppo solo una generica indicazione e non vincoli alla destinazione delle risorse. Positivo, infine, nel medesimo comma 979, il finanziamento a valere sulla legge obiettivo per la realizzazione del tratto della metropolitana di Milano M4 Sforza Policlinico-Linate.

Va infine sottolineato che l’anno 2007 sarà rilevante per le decisioni che dovranno essere assunte dalla coalizione dell’Unione sulla legge obiettivo: coerentemente con il programma elettorale, dovremo selezionare la lista delle opere utili e far partire l’iter normativo per le modifiche delle procedure previste dalla legge obiettivo, in particolare sulla VIA e sul ripristino della Conferenza dei servizi decisoria con le istituzioni locali.
Presso la Presidenza del Consiglio è istituito un apposito tavolo interministeriale che sta elaborando le modifiche normative; il Cipe ha effettuato una ricognizione rigorosa dello stato degli investimenti strategici, ed i Ministri Di Pietro, Bianchi e Pecoraro dovranno  discutere la selezione delle opere utili.

Le novità per il rilancio dei porti

La Legge Finanziaria 2007 dà un significativo impulso al rilancio dei porti  (e quindi del cabotaggio) con la disponibilità dei finanziamenti, l’autonomia finanziaria e gestionale per il rilancio dell’economia marittima e le nuove procedure per il dragaggio nei siti portuali inquinati e riconosciute aree a rischio da bonificare.

Le nuove norme provvedono a determinare l’autonomia finanziaria delle Autorità portuali a decorrere dall’anno 2007 (commi 982 e successivi) con le competenze sul gettito sia delle tassa erariali (articolo 2, comma 1, del d. l. n. 47/74, s.m.i.), sia della tassa di ancoraggio di cui alla legge  n.82/1963. Resta ferma l’attribuzione alle Autorità portuali del gettito della tassa sulle merci sbarcate e imbarcate.
Le Autorità portuali potranno applicare una addizionale su tasse, canoni e diritti per l’espletamento dei compiti di vigilanza e per la fornitura di servizi di sicurezza previsti nei piani di sicurezza portuali, ma si assumono gli oneri degli interventi di manutenzione dei porti.
E’ istituito inoltre dal 2007 un fondo perequativo presso il ministero dei Trasporti di 50 milioni di euro da ripartire tra le Autorità portuali che, peraltro, saranno razionalizzate tenendo conto della rilevanza nazionale ed internazionale dei porti, del collegamento con le reti strategiche nazionali ed internazionali, del volume dei traffici e della capacità di autofinanziamento.

Il testo della Finanziaria dopo il passaggio in Senato prevede, oltre che l’estensione delle tasse di ancoraggio e di criteri di sicurezza ambientale internazionali per la rottamazione dei traghetti (comma 1046), anche maggiori risorse, che dovranno necessariamente aumentare nei prossimi anni, per diverse misure utili al settore marittimo: il completamento dei sistemi portuali (comma 1004), l’avvio degli interventi per eliminare i “colli di bottiglia” del sistema logistico nazionale e per realizzare le interconnessioni stradali e ferroviarie fra hub portuali e interporti (comma 1044); le risorse per i mezzi e le strutture delle capitanerie di porto.

Dopo un duro confronto sul tema del dragaggio, necessario a superare la norma permissiva in materia di escavazioni dei siti inquinati, prima inserita nel decreto fiscale dal Governo e poi tolta per l’opposizione dei Verdi, si è raggiunto un accordo tra i Ministri competenti dell’Ambiente, delle Infrastrutture e dei Trasporti capace di coniugare le esigenze di tutela dell’ambiente e di bonifica dei siti, con quelle di escavazioni dei fondali e di sviluppo dell’economia marittima e del cabotaggio (comma 996). Il nuovo testo si è reso necessario per evitare un continuo braccio di ferro sull’argomento, con il rischio continuo di sorprese normative peggiorative, che erano state riproposte anche in questa legge Finanziaria.
Il nuovo testo evita le storture, come i dragaggi nelle “more della bonifica”, e semplifica l’iter autorizzativo agli escavi per le Autorità portuali, mantenendo le prerogative del Ministero dell’Ambiente. I dragaggi nel nuovo testo si fanno contestualmente ai progetti di bonifica autorizzati dal Ministro dell’Ambiente. Anche le casse di colmata verranno autorizzate d’intesa tra il Ministro delle Infrastrutture ed il Ministro dell’Ambiente. Inoltre, se il materiale escavato risulterà inquinato, dovrà essere bonificato. Infine la tipologia di analisi, al fine di valutare lo stato di inquinamento, è previsto che sarà stabilita da un Regolamento emesso dal Ministro dell’Ambiente.

ANAS e Sicurezza stradale

Il testo della Finanziaria 2007 prevede norme sul finanziamento e sull’attività dell’Anas, che si aggiungono a quanto previsto dal decreto fiscale con la riscrittura delle regole sulle concessioni autostradali al fine di tutelare realmente l’interesse pubblico e di rendere trasparente il rapporto dello Stato con le imprese concessionarie pubbliche e private.
La legge Finanziaria prevede l’obbligo per Anas SPA di predisporre un nuovo piano economico-finanziario, riferito alla durata della concessione (comma 1018 e successivi), il cui limite massimo sale da 30 a 50 anni e prevede la sottoscrizione di una convenzione unica. All’Anas vengono destinati una quota parte del canone annuo a carico degli enti concessionari (circa 40 milioni di euro annui) e il nuovo sovrapprezzo istituito sulle tariffe di pedaggio autostradale (circa 150 milioni di euro annui).
Inoltre è prevista la soppressione del Fondo centrale di garanzia per le autostrade e ferrovie metropolitane, che ammonta a circa 2.373,00 milioni di euro, e l’ingresso dell’Anas nella gestione del patrimonio. Sono inoltre previsti investimenti funzionali per 1,560 milioni di euro nel 2008 e 2009.

Con il passaggio al Senato si è introdotto l’aumento, dal 2007,dal 2% al 2,4%dei proventi netti dei pedaggi che le concessionarie autostradali devono pagare all’Anas (comma 1020). Tali maggiori risorse, dell’ordine di circa 100 milioni di euro andranno ad alimentare il Fondo Fs.
Si è inoltre previsto il concerto del Ministero dell’Ambiente e dei Trasporti sul nuovo piano economico-finanziario dell’Anas e sull’elenco delle opere infrastrutturali di nuova realizzazione (comma 1022).

Per quanto riguarda la sicurezza dei trasporti questa legge Finanziaria va nella giusta direzione.
Il testo demanda al Ministero dei Trasporti a provvedere, entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, all’aggiornamento del Piano nazionale della Sicurezza Stradale (comma 1035). Per il finanziamento delle attività connesse all’attuazione, alla valutazione di efficacia ed all’aggiornamento del Piano è autorizzata la spesa di 53 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009.
Inoltre, per consolidare ed accrescere l’attività del Ministero dei trasporti per la prevenzione in materia di circolazione ed antinfortunistica stradale (comma 1036), è autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, finalizzata: alla realizzazione di azioni per diffondere i valori della sicurezza stradale; assicurare una adeguata informazione agli utenti; rafforzare i controlli su strada anche attraverso l’implementazione di idonee attrezzature tecniche; migliorare gli standard di sicurezza dei veicoli.

Qualche risultato per la politica dei trasporti sostenibili

Nella legge finanziaria 2007 vanno sottolineati i provvedimenti innovativi di tariffazione del traffico pesante e stradale, i cui proventi saranno destinati al riequilibrio modale e per nuovi investimenti in infrastrutture ferroviarie.
In tal senso, si segnala il fondo di investimenti in infrastrutture ferroviarie attraverso gli introiti derivanti da ulteriori sovrapprezzi sui pedaggi autostradali, da istituire per specifiche tratte della rete, da destinare in quota parte anche all’acquisto di materiale rotabile per i servizi ferroviari regionali e metropolitani (comma 1022).
Inoltre viene anticipata l’applicazione della direttiva Eurovignette 2006/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2006, che modifica la direttiva 1999/62/CE relativa alla tassazione a carico di autoveicoli pesanti, adibiti al trasporto di merci su strada per l’uso di alcune infrastrutture, da destinare a nuovi investimenti ferroviari (comma 1017) e su cui sarà necessario il concerto del Ministro delle Infrastrutture con il Ministro dei Trasporti.

Conclusioni

In conclusione con questa legge finanziaria 2007, si torna a fare anche politica dei trasporti, oltre che destinare risorse per investimenti infrastrutturali; mentre le città, la mobilità urbana ed il trasporto pendolari rientrano nell’agenda del Governo.

Uno specifico punto di preoccupazione rispetto all’impianto complessivo della legge finanziaria riguarda la certezza di alcune delle risorse destinate ad investimenti nei trasporti e infrastrutture che derivano dal trasferimenti all’Inps del TFR da parte dei lavoratori dipendenti. Risulta evidente che molti capitoli di spesa per investimenti, da quelli ferroviari a quelli Anas, sono legati alla effettiva capienza di questo fondo e quindi, dopo il 30 giugno 2007, si renderà necessaria una verifica per valutare la consistenza reale del fondo ed, in di  caso di scostamento, sarà indispensabile un intervento correttivo e/o integrativo sugli investimenti.

Ma restano alcune ombre assai negative che come Verdi vogliamo sottolineare e sulle quali ci siamo impegnati nell’iter al Senato con scarso successo: le risorse “robuste” destinate ancora all’autotrasporto e l’assenza di incentivi al trasporto combinato. Scelte miopi che non guardano lontano, mentre si continua ad agitare la bandierina della logistica e dell’intermodalità. Scelte strategiche per le quali, come Verdi, continueremo ad impegnarci nei prossimi mesi.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e garantire il corretto funzionamento del sito. Continuando a utilizzare questo sito, riconosci e accetti l'uso dei cookie.

Accetta tutto Accetta solo i necessari