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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Ferrovie, è emergenza dopo i tagli del governo Berlusconi

14 Novembre 2006

Ora attediano il Piano industriale dei nuovi vertici FS

“Oggi abbiamo avuto conferma della situazione emergenziale che hanno ereditato i nuovi vertici delle Ferrovie. Sia rispetto ai tagli della Finanziaria 2006 del governo Berlusconi, sia per il forte disavanzo in crescita dell’azienda FS, ed in particolare di Trenitalia”. La presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato, Anna Donati (Verdi), commenta le relazioni svolte dal presidente delle Ferrovie dello Stato, Innocenzo Cipolletta, e dall’A.d. Mauro Moretti, nel corso dell’audizione odierna. “E’ una situazione che ci preoccupa molto – continua – e che il governo dell’Unione ha già cominciato ad affrontare prevedendo risorse sia nel Decreto Bersani, sia nella legge Finanziaria 2007, attualmente in discussione alla Camera”.
“Ma è evidente – puntualizza Donati – che l’azienda ha bisogno anche di un serio piano di risanamento capace di incrementare l’efficienza, di aumentare il traffico sia merci che passeggeri. Da questo punto di vista, oggi sono state abbozzate solo le strategie generali, mentre sarà invece il nuovo Piano Industriale,  che l’azienda sta elaborando, ad indicare in concreto le azioni. Abbiamo chiesto ai vertici dell’azienda di rendersi disponili, una volta elaborato il Piano Industriale, a tornare in Commissione per un confronto sul merito. Quella sarà la sede per valutare compiutamente gli impegni della nuova gestione di FS”.
“Certamente positivi – aggiunge – sono inoltre il taglio agli sprechi annunciato dall’Amministratore delegato Moretti e la riassunzione dei ferrovieri che avevano denunciato forti inefficienze sul fronte della sicurezza, nel corso della trasmissione di Rai 3, Report“.
“Infine – conclude la presidente Donati – la nuova strategia per il piano di investimenti dell’azienda FS mi sembra adeguata: completare l’alta capacità Torino Milano Napoli, puntare sulle tecnologie, la sicurezza, gli investimenti sui nodi metropolitani e l’integrazione con i porti e gli interporti. Una strategia che punta a migliorare il servizio passeggeri e merci e non a costruire opere inutili e campate per aria.

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