Non risulta approvata con decreto interministeriale, come richiesto dal Consiglio di Stato
“Prima di assumere qualsiasi iniziativa sull’operazione di fusione Autostrade-Abertis, si verifichi la regolarità della concessione in essere della società Autostrade per l’Italia SpA. Non risulta, infatti, approvato il decreto interministeriale necessario per il trasferimento della concessione da Autostrade SpA alla nuova società Autostrade per l’Italia SpA. A questo punto, occorre un parere al Consiglio di Stato sulle problematiche connesse all’operazione, che presenta rilevanti vizi procedurali e giuridici”. Queste, in sintesi, le richieste avanzate oggi dai senatori dell’Unione Paolo Brutti (DS), Anna Donati (Verdi) e Luigi Zanda (DL) in una nota indirizzata al presidente del Consiglio, ai ministri delle Infrastrutture, Economia e Finanze, dei Trasporti ed al presidente dell’Anas. Allo stesso ing. Pozzi, i medesimi senatori avevano già inviato, nei giorni scorsi, una lettera per esprimere le loro perplessità in merito al progetto di fusione con la società spagnola Abertis.”Con l’operazione di fusione – spiegano – verrebbe modificato il nucleo stabile della società concessionaria, in palese violazione delle prescrizioni previste dal DPCM 16 maggio 1997 che, fissando le modalità di privatizzazione della società Autostrade Spa, ha espressamente prescritto di evitare la partecipazione all’azionariato stabile della stessa Società di soggetti in situazione di conflitto di interesse, con particolare riferimento a soggetti che operano nei settori delle costruzioni e della mobilità. Al fine di evitare interferenze con il corretto svolgimento delle attività della società privatizzata”.
“Inoltre, con un parere reso il 18 giugno 2003, il Consiglio di Stato ha precisato che per il trasferimento della concessione autostradale dalla società Autostrade Spa alla sua controllata Autostrade per l’Italia Spa in considerazione dei rilevanti interessi di ordine generale perseguiti con il rapporto concessorio nonché della permanenza di un potere di vigilanza ministeriale sul soggetto concedente, riteneva necessaria l’approvazione ministeriale (di cui al DLgs 143/94) anche per l’atto di trasformazione della Società Autostrade Spa. La norma – continuano i senatori dell’Unione – stabilisce infatti che l’approvazione delle concessioni di costruzione ed esercizio di autostrade è riservata al Ministero dei Lavori Pubblici di concerto con il Ministero del Tesoro”.
“Nonostante tali prescrizioni – aggiungono – la convenzione sottoscritta il 23 novembre 2003 tra Anas Spa e Società Autostrade per l’Italia Spa, che ha sancito la successione di Autostrade per l’Italia Spa ad Autostrade Spa nella convenzione del 4 agosto 1997 e successivi atti aggiuntivi, non risulta essere stata approvata con decreto interministeriale da parte dei ministeri delle Infrastrutture e Trasporti e dell’Economia e delle Finanze, né registrata dalla Corte dei Conti. Per questa grave illegittimità, gli effetti di tale successione sono da ritenere non efficaci fino a quando non sarà perfezionato il procedimento autorizzativo previsto dalla legislazione vigente”.
“Per queste ragioni – concludono Brutti, Donati e Zanda – riteniamo fondamentale, prima di assumere qualsiasi iniziativa sull’operazione di fusione Autostrade-Abertis, che il governo richieda un parere al Consiglio di Stato sulle violazioni di carattere giuridico-procedurale, al fine di tutelare al massimo l’interesse pubblico”.