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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Variante di valico: “La società Autostrade cambia i progetti senza fare la V.I.A”

18 Marzo 2005

VERDI: SE IL GOVERNO NON FARÀ RISPETTARE LE REGOLE, PRESENTEREMO UN RICORSO ALLA UE

VERDI: SE IL GOVERNO NON FARÀ RISPETTARE LE REGOLE, PRESENTEREMO UN RICORSO ALLA UE

“La società Autostrade per l’Italia SpA non può continuare indisturbata ad aggirare le regole. Infatti, mentre sono in corso i lavori di esecuzione della Variante di Valico, la società concessionaria cambia i progetti dei singoli lotti previsti, senza sottoporli alla Valutazione di Impatto Ambientale. Per risparmiare sui costi di costruzione, Autostrade ha presentato modifiche di percorso estramamente peggiorative sia per il delicato ambiente dell’Appennino sia per le esigenze delle comunità interessate”. Lo denuncia la senatrice Anna Donati, capogruppo Verdi-L’Unione in Commissione LLPP e Trasporti di palazzo Madama, che in un’interrogazione chiede al governo di vigilare, attraverso l’Anas, sull’operato della società concessionariaria per ripristinare al più presto il rispetto della legalità nei lavori della Bologna-Firenze.
E dall’Emilia-Romagna Gianluca Borghi, assessore regionale uscente e candidato dei Verdi a Bologna alle prossime elezioni regionali, assicura che se i nuovi progetti non saranno sottoposti a procedura di V.I.A., presenterà un ricorso alla Commissione europea.

“Autostrade per l’Italia ha modificato in modo significativo i progetti dei singoli lotti previsti dall’accordo per la realizzazione della Variante di Valico (siglato nel 1992 dalla stessa società concessionaria, Regioni, Amministrazioni locali e Governo), con pesanti ripercussioni sulle comunità locali. I nuovi progetti per i lotti non ancora appaltati presentano variazioni di percorso, un netto aumento del numero dei siti sensibili interessati, come il torrente Setta, nonché modifiche della viabilità di cantiere, sia in sede di nuova progettazione, sia in corso d’opera dei lotti già appaltati, con piste nei fondovalle a ridosso del tracciato ed addirittura – evidenzia la sen. Donati – nell’alveo dei torrenti. Gli accordi del 1992 prevedevano la concertazione con le popolazioni interessate attraverso la realizzazione di una accurata Valutazione di Impatto Ambientale nel caso di nuovi progetti sostitutivi, un aspetto che invece è stato completamente trascurato dalla società concessionaria.”
“Inoltre, secondo gli annunci degli ultimi giorni – aggiunge Donati – per le opere di mitigazione ambientale risulterebbero disponibili solo 50 milioni di euro, risorse queste chiaramente insufficienti rispetto ai 200 mln di euro previsti dal Progetto di Restauro e Valorizzazione Ambientale (accordo ’92) e che non è ancora chiaro come saranno concretamente impiegate.
Per queste ragioni – continua la senatrice- ho chiesto al governo un intervento urgente presso l’Anas affinchè, nelle sue prerogative di controllore della società Autostrade per l’Italia, imponga il rispetto degli accordi stipulati ed, in particolare, ho sollecitato il ministro dell’Ambiente a richiedere urgentemente la V.I.A.”

“Il ministro Matteoli deve applicare le direttive europee che impongono per progetti diversi da quelli approvati l’attivazione di una procedura di V.I.A.: se questo non dovesse avvenire – conclude il candidato dei Verdi Gianluca Borghi – presenteremo un ricorso alla Commissione Europea. Il governo eviti all’Italia un’ulteriore procedura di infrazione comunitaria, anche perché Autostrade per l’Italia non può continuare ad anteporre le proprie esigenze di risparmio a scapito delle comunità locali e delle risorse naturali dell’Appennino tosco-emiliano.”

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