Esprimo la mia solidarietà ai Sindaci, alle istituzioni e ai cittadini che hanno manifestato oggi contro la Tav, in Val di Susa e sono stati aggrediti dalle forze di Polizia
“Esprimo la mia solidarietà ai Sindaci, alle istituzioni e ai cittadini che hanno manifestato oggi contro la Tav, in Val di Susa e sono stati aggrediti dalle forze di Polizia. Purtroppo, quello che è accaduto è solo l’ennesima conferma che non si possono realizzare opere, grandi o piccole, e di così alto impatto ambientale, senza dialogare con le popolazione e le istituzione locali e che occorre sempre un vero confronto che invece la Legge Obiettivo ha completamente eliminato”. Dichiara la senatrice Anna Donati, capogruppo dei verdi in commissione trasporti e lavori pubblici di palazzo Madama “Nel merito dell’opera vorrei ricordare che è in corso un tavolo tecnico tra Governo, Regione ed istituzioni locali, che non ha concluso i suoi lavori, che deve verificare l’utilità dell’opera, l’impatto ambientale e la sostenibilità del tracciato in una vallata già gravata di infrastrutture. Ma, anziché concludere i lavori si è voluto forzare la mano con l’avvio dei sondaggi. Secondo i Verdi “Prima si deve pensare a interventi di ammodernamento sulla rete ferroviaria esistente, aumentandone il traffico e la portata delle merci, che può passare dalle attuali 10 milioni di tonnellate di merci annue a 20 milioni, serve abbandonare il sostegno al traffico su strada ( invece si parla addirittura di raddoppiare il tunnel autostradale del Frejus) e, solo dopo aver soddisfatto queste condizioni, può continuare il confronto e la progettazione per una nuova ferrovia. Invece adesso si punta al nuovo tunnel in assenza di interventi significativi sulla attuale ferrovia: è come partire dalla coda” Infine, ricorda Anna Donati – “l’opera non ha ancora un piano finanziario e non è dato sapere dove verranno reperiti gli 8 miliardi di investimenti pubblici italiani per la TAV Torino-Lione, quindi i sondaggi con cui oggi si cerca di forzare la mano, non sono comunque l’avvio dell’opera”.