La burocrazia blocca anche fondi già assegnati per attuare il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale
“Per il governo Berlusconi la sicurezza dei cittadini sulle strade può attendere. Infatti, il trasferimento dei fondi già assegnati per attuare Piano Nazionale della Sicurezza Stradale (PNSS) è ancora bloccato, perché manca un apposito protocollo d’intesa fra ministero dell’Economia e Cassa Depositi e Prestiti. Risultato: da oltre un anno è tutto fermo, anche i 350 milioni di finanziamenti già stanziati dalle Amministrazioni locali. Il governo adotti immediatamente il protocollo d’intesa con la CDP e preveda, nella Finanziaria 2006, un adeguato finanziamento per attuare il Piano nazionale della Sicurezza”. Queste le richieste avanzate dalla senatrice Anna Donati , responsabile Trasporti della Federazione dei Verdi, in un’ interrogazione indirizzata ai ministri delle Infrastrutture e Trasporti e dell’ Economia e Finanze.
“E’ la stessa relazione sulla sicurezza stradale, curata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e aggiornata all’anno 2005, ad evidenziare – dichiara la senatrice Donati – che le procedure di trasferimento delle risorse a Regioni, Province e Comuni sono estremamente lunghe e complesse e che ‘occorre utilizzare meccanismi radicalmente più snelli’. Nei fatti, quindi, proprio perché non è ancora stato definito il protocollo di intesa fra Ministero dell’Economia e Cassa Depositi e Prestiti, i fondi del PNSS (primo e secondo programma e progetti strategici) sono bloccati da oltre un anno. Questo – spiega l’esponente del Sole che Ride – ha congelato, in attesa che la procedura burocratica sia definita, anche i circa 350 milioni di euro stanziati da Comuni, Province e Regioni, con effetti disastrosi sui bilanci delle Amministrazioni, già sul lastrico per le scellerate politiche del governo Berlusconi.
Il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, predisposto in attuazione della legge 144/99, ha come finalità – ricorda la senatrice – la riduzione degli incidenti e della mortalità sulle strade, il cui costo, meramente economico, in termini di danni a beni e persone nel 2002 è stato pari a 34 milioni di euro. Nella medesima relazione annuale sopracitata – continua- si riporta inoltre un confronto della spesa pubblica in sicurezza stradale con altri quattro Paesi europei: la cifra procapite destinata dall’Italia si aggira intorno ai 10 euro l’anno, mentre negli altri Stati fra i 30 ed i 40 euro annui. Infatti, il governo Berlusconi, dopo aver approvato al Cipe il primo ed il secondo programma annuale di attuazione del Piano nazionale (rispettivamente nel 2002 e 2003), non ha destinato alcuna risorsa alla sicurezza stradale nelle leggi Finanziarie 2004 e 2005. E questo è davvero molto grave, perché la sola patente a punti non è in grado di contrastare le stragi che ogni anno sui consumano sulle nostre strade.
Per questo – sottolinea la senatrice – ho chiesto ai ministri competenti di adottare immediatamente il protocollo necessario per sbloccare i fondi necessari per attuare i programmi del PNSS e di destinare, almeno nella Finanziaria 2006, risorse adeguate. Perché la sicurezza dei cittadini sulle strade – conclude – non può attendere oltre.”