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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Passante Nord Bologna, sorvegliato speciale ogni tentativo di evitare la gara europea

19 Settembre 2005

Donati segnala il caso alle Autorità LLPP ed Antitrust, Frassoni interroga la Commissione UE e Borghi scrive alla Regione E-R

“D’ora in poi ogni colpo di mano per evitare la gara europea per il Passante nord di Bologna sarà sorvegliato speciale. Infatti, le Autorità di vigilanza sui lavori pubblici, l’Antitrust e Bruxelles sono stati informati sul tentativo di raggiro delle norme su appalti e concorrenza, con un affidamento diretto dell’opera alla società Autostrade per l’Italia”. Lo assicurano la senatrice Anna Donati, responsabile trasporti dei Verdi, che nei giorni scorsi ha inviato una segnalazione sul caso alle autorità di vigilanza, e l’onorevole Monica Frassoni, presidente dei Verdi al Parlamento Europeo, prima firmataria di un’interrogazione alla Commissione nella quale si chiede il rispetto delle direttive comunitarie. Ma i Verdi si sono mobilitati anche a livello locale: il consigliere regionale dell’Emilia-Romagna Gianluca Borghi ha, infatti, sollecitato, in una nota, un pronunciamento dell’assessore ai trasporti, Peri, sulle violazioni denunciate dagli esponenti del Sole che Ride .

“Nonostante la direttiva 93/37 imponga l’obbligo di una gara europea per nuove opere – si legge nella segnalazione della senatrice – e malgrado la stessa Anas abbia già stabilito che il Passante nord di Bologna non costituisce una variante di tracciato dell’attuale A 14, è in atto il tentativo di affidamento a trattativa privata alla società Autostrade. E’ bene ricordare che il Passante, pur inserito nell’elenco delle opere della Legge Obiettivo, non figura invece fra gli investimenti previsti dalla Convenzione di Autostrade (2003-2012) e così è da finanziare con robusti aumenti tariffari. Il costo – spiega Donati – è fissato a circa 1 miliardo di euro, ma poiché l’opera non sarà in grado di ripagarsi con i pedaggi, avrà bisogno di un contributo pubblico assai imponente, pari al 50%”.
Mentre l’onorevole Monica Frassoni evidenzia che: “A seguito di un ricorso di Legambiente, la Commissione UE si è già occupata del caso e, dopo un incontro a settembre 2003, Bruxelles ha ottenuto assicurazione dalle Autorità italiane che per il Passante non si sarebbe comunque proceduto con l’affidamento diretto. Insomma tutto sembrava rientrato nei parametri della legalità in materia di appalti, concessioni e concorrenza”.
“Recentemente – continuano Donati e Frassoni – la stampa ha riportato che la Provincia di Bologna, per voce dell’assessore ai Trasporti, ha chiesto al ministro Lunardi un incontro urgente con Autostrade. Questo perché – citano le dichiarazioni testuali dell’assessore Venturi – ‘un intervento diretto della società di Vito Gamberale (sempre che la UE non metta i bastoni fra le ruote imponendo una gara per il nuovo passante) eliminerebbe molti problemi a partire da quello finanziario”.
“Il passante nord, oltre ad essere un progetto sbagliato, a carico dei contribuenti e che porterà solo ulteriore traffico a ridosso di Bologna – ribadiscono Donati, Frassoni e Borghi – non può essere realizzato violando addirittura le leggi vigenti.
E’ un caso che ora le Autorità di vigilanza sui lavori pubblici, Antitrust e Bruxelles osserveranno da vicino, e siamo certi – concludono – che così sarà imposto il pieno rispetto della legalità”.

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