“L’unica grande opera strategica è rimettere al centro le città, e per questo noi Verdi proponiamo misure concrete per una politica di mobilità sostenibile urbana. Invece, l’adesione in corner del ministro Matteoli alla Giornata europea senz’auto è l’ennesimo indicatore di una palese assenza nell’agenda del governo: la politica per le città. Nessuna misura nuova per contrastare l’emergenza inquinamento urbano, contestata anche dalla UE; tagli ai finanziamenti per le norme a favore della mobilità sostenibile e cancellazione delle domeniche ecologiche”. Lo ha dichiarato la senatrice Anna Donati, responsabile Infrastrutture e Trasporti della Federazione dei Verdi, in occasione della giornata Città senz’auto, a chiusura della Settimana Europea per la Mobilità Sostenibile.
“Nel lungo elenco del governo Berlusconi manca l’unica grande opera realmente strategica, vale a dire una politica credibile ed innovativa rivolta alle città che quotidianamente devono affrontare livelli intollerabili di traffico e smog. Noi Verdi abbiamo messo a punto un pacchetto di proposte concrete e attuabili che avanzeremo nuovamente in occasione del dibattito sulla Finanziaria 2005, per contrastare l’allarme inquinamento nei comuni italiani, già oggetto di censura da parte della Commissione Ue”.
Le cinque soluzioni dei Verdi per promuovere la mobilità sostenibile, in alternativa all’automobile:
– l’istituzione di un Fondo per la Mobilità Sostenibile, finanziato attraverso l’aumento di 2 centesimi di euro per litro sull’accisa della benzina che darebbe un gettito annuale stimato in 433 milioni di euro. Il Fondo dovrebbe avere durata decennale, essere ripartito dal ministero per l’Ambiente alle princiapali città italiane e destinato al rinnovo del parco autobus, alla realizzazione di piste ciclabili ed aree pedonali, allo sviluppo del car-sharing e mobility manager, alla riorganizzazione del trasporto merci in ambito urbano, alla promozione di mobilità collettiva casa-scuola;
– la defiscalizzazione degli abbonamenti ai mezzi pubblici;
il sostegno al ticket trasporto, una sorta di “buono pasto della mobilità” destinato ai lavoratori che utilizzano servizi di trasporto collettivo. Un buono trasporto che deve essere deducibile fiscalmente sia per le aziende, sia per i lavoratori;
– il rifinanaziamento e accelerazione degli investimenti destinati alle rete tramviarie e metropolitane ed all’uso urbano delle ferrovie;
– la promozione dei veicoli puliti attraverso una fiscalità agevolata che premi i carburanti GPL, metano, biodiesel. Risorse inoltre per la ricerca sull’idrogeno e la sua applicazione per veicoli puliti ad emissioni zero.