Progetto già censurato da Autorità di Vigilanza Lavori Pubblici e Commissione UE
“Il Cipe non si renda complice di una illegalità. Non proceda all’approvazione del 2° progetto preliminare del Corridoio Tirrenico Meridionale (Fiumicino- Formia) di Arcea Spa, già oggetto di una censura da parte dell’Autorità di Vigilanza sui Lavori pubblici e della Commissione UE per palese violazione delle norme italiane e comunitarie in materia di appalti e concessioni”. Lo affermano le senatrici Verdi Anna Donati e Loredana De Petris che hanno inviato una formale diffida al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, in seguito all’annuncio dato dal Vicepremier Fini, in piena campagna elettorale a Latina, del via libera del Cipe al contestato progetto autostradale.
“Oltre a raccogliere una vasta opposizione sociale sul territorio, – proseguono le senatrici del Sole che Ride – il progetto autostradale del Corridoio tirrenico Meridionale è già finito nel mirino dell’Autorità di vigilanza sui lavori pubblici che, con un parere del 14 gennaio 2004, stabiliva l’illegittimità delle procedure adottate dalla Regione Lazio nell’affidamento ad Arcea Spa della concessione e realizzazione senza gara dell’autostrada. Il 7 aprile scorso, inoltre, la Commissione Europea ha messo in mora l’Italia proprio sul caso Arcea, dando seguito alla procedura d’infrazione UE aperta grazie al ricorso dei Verdi”.
“Anche il nuovo progetto di Arcea, società partecipata al 51% dalla Regione Lazio, presenta le medesime procedure illegittime già contestate dall’Autorità e dall’Europa. E’ inaccettabile che Arcea spa, pur non essendo pienamente titolare della concessione, abbia ripresentato in procedura di VIA un diverso tracciato autostradale, anziché attendere l’esito delle censure in corso. Inoltre, è grave che Governo e Anas non siano ancora intervenuti sulla Regione Lazio per annullare le procedure illegittime. Anzi, si appresterebbero ad approvare il progetto preliminare al Cipe, secondo le dichiarazioni di un autorevole esponente del Governo come Gianfranco Fini che da tempo è in scontro aperto con il Ministro Tremonti per assumere la guida dello stesso Cipe. Per questo, abbiamo inviato una formale diffida al Cipe affinché non proceda all’esame e all’approvazione di un progetto già dichiarato illegittimo dall’Autorità di Vigilanza lavori pubblici e che rischia, se il Governo non cambia strada, di portare l’Italia davanti alla Corte di giustizia europea. Se, invece, il Cipe dovesse approvare sotto dettatura il progetto preliminare della Fiumicino- Formia, rendendosi complice così di una serie di gravi illegittimità, noi siamo pronte ad assumere tutte le iniziative necessarie per continuare a tutelare l’interesse pubblico e per difendere un’area ad alta vocazione agricola dal devastante impatto ambientale di un’infrastruttura che, tra l’altro, non sarà capace di risolvere i problemi di mobilità del territorio”.