“Proprio perché restiamo convinti che la garanzia di libertà di espressione e pluralismo nell’ informazione sia un ingrediente essenziale per un Paese democratico, come sancito dall’articolo 21 della Costituzione, annuncio a nome del Gruppo dei Verdi un convinto voto contrario su questo provvedimento”. E’ quanto ha dichiarato la senatrice Anna Donati, capogruppo dei Verdi in commissione lavori pubblici e comunicazioni, nella dichiarazione di voto sul ddl Gasparri.
“Le sentenze della Corte Costituzionale, le indicazioni dell’Autorità garante, il messaggio del Presidente della Repubblica hanno tutti in comune il richiamo ad un maggior rispetto, ancora assolutamente disatteso, del pluralismo dell’informazione, nonché all’obbligo del legislatore di contrastare la concentrazione nelle mani di pochi del sistema radiotelevisivo. Ma Governo e maggioranza, anziché rivedere seriamente il ddl oggetto dei rilievi del Presidente, si sono limitati ad apportare piccole operazioni di lifting al testo, lasciandolo sostanzialmente inalterato. Il risultato concreto di queste norme sarà una Rai sempre più debole ed asservita al potere politico, le reti Mediaset sempre più forti, e nessun nuovo soggetto privato in grado di nascere, con l’aggravante che le tre reti private sono di proprietà personale del Capo del Governo. Ciò conferma il nodo irrisolto del palese conflitto d’interessi del presidente del Consiglio Berlusconi e consolida quella che, a livello europeo, si configura già come una vera e propria anomalia italiana. Conferma quest’ultima arrivata anche dal Parlamento Europeo che, la scorsa settimana, ha approvato a larga maggioranza un Rapporto sulla libertà dei mezzi di comunicazione in Europa, che mette sotto accusa in modo esplicito il potere mediatico del Presidente Silvio Berlusconi. Il rapporto rileva l’anomalia della situazione italiana “dovuta ad una combinazione unica di poteri economico, politico e mediatico nelle mani di un solo uomo”. Anomalia destinata a peggiorare, come abbiamo dimostrato, se verrà approvato questo disegno di legge Gasparri-Mediaset, ma contro cui non ci arrenderemo continuando la battaglia fuori da questa Aula con ricorsi e mobilitazioni per impedirne la sua attuazione”.