“Il documento, presentato oggi in Commissione dai vertici della Società Stretto di Messina, conferma il nostro giudizio negativo sul progetto di attraversamento stabile dello Stretto”
“Il documento, presentato oggi in Commissione dai vertici della Società Stretto di Messina, conferma il nostro giudizio negativo sul progetto di attraversamento stabile dello Stretto. Oltre al pesante impatto ambientale, i dati consegnati confermano l’incertezza sui volumi di traffico, la debolezza del piano finanziario, la disattenzione sul rischio sismico, che rendono quest’opera strategica del Governo Berlusconi assolutamente non prioritaria”. E’ quanto ha affermato la senatrice dei verdi Anna Donati in Commissione lavori pubblici.
“Infatti, la relazione presentata – ha spiegato la senatrice dei verdi – conferma che i livelli di traffico sul ponte saranno legati ai livelli di saturazione di traffico aereo, alla frenata della crescita di traffico via mare, alle tariffe che verranno proposte ed alla scelta di tenere in piedi, o meno, il traghettamento attuale. Considerato che i dati degli ultimi dieci anni dicono che il traffico via mare e il traffico aereo crescono, mentre diminuisce il traffico motorizzato e quello ferroviario, questo andamento non giustifica la realizzazione del ponte e non garantisce quegli elevati livelli di ritorno degli introiti tariffari che dovrebbero assicurare almeno il ripagarsi del 50% del finanziamento.
L’audizione ha, poi, completamente smentito che l’opera si possa realizzare con capitale di rischio privato, perché il meccanismo individuato prevede, oltre alla concessione trentennale, il capitale pari al 41% della società provenienti da Fintecna (ex liquidazione IRI), il riscatto al termine del periodo di gestione pari al 50% del valore dell’investimento da parte dello Stato.
L’audizione ha confermato che il meccanismo finanziario potrebbe reggere, purché vengano esclusi gli investimenti sulla rete infrastrutturale della Calabria e della Sicilia, come l’ammodernamento ferroviario ed il miglioramento della Salerno- Reggio Calabria. Opere che in questo momento non sono finanziate e – ha proseguito Anna Donati – che dovrebbero costituire l’autentica priorità per le infrastrutture del Mezzogiorno.
Da sottolineare che nemmeno una parola è stata spesa per gli approfondimenti sul rischio sismico, decisamente sottovalutati anche nel progetto del 1992, di cui l’odierno costituisce un approfondimento successivo.
Tra l’altro, la procedura di VIA avviata frettolosamente dalla società il 21 gennaio 2003 e che dà trenta giorni di tempo per le osservazioni, non è ancora operativa, perché al Ministero dell’Ambiente e a quello per i beni culturali il progetto non è ancora disponibile. E’ inaccettabile che si tenti di nascondere il progetto, per queste ragioni ho chiesto al Ministro Matteoli di prorogare il termine di consegna delle osservazioni, in modo da consentire a cittadini e alle associazioni ambientaliste di valutare con cura i diversi metri cubi di progetto”.