La Repubblica
Chiesta al governo la sospensione della gara per il general contractor
“Stop al Ponte sullo stretto”
Ulivo e Lega: rischi finanziari e ambientali
Dubbi dei parlamentari “Poco realistiche le stime sui costi fissati sui prezzi del 2002
LUCIO CILLIS
ROMA – Opposizione e Lega uniti contro il Ponte sullo Stretto. In un’interrogazione i senatori Anna Donati, Paolo Brutti, Giampaolo Zanda, Nuccio Iovene, Mauro Fabris, Antonio Falomi (tutti del centrosinistra) e Celestino Pedrazzini (per la Lega) hanno chiesto ai ministeri delle Infrastrutture, a quello dell’Economia e quello dell’Ambiente, la «sospensione delle gare in corso per la scelta del general contractor» e un ripensamento dell’intero progetto per verificare la sostenibilità economica, ambientale e tecnica.
Secondo il senatore leghista che ha apposto la firma accanto a quella dei colleghi dell’opposizione, «opere di questo tipo vanno analizzate fino in fondo, senza tralasciare nulla né dal punto di vista progettuale né della spesa: perché il paese – conclude Pedrazzini – ha sicuramente bisogno di tante infrastrutture, non di un Ponte sullo Stretto».
Questi i dubbi dei senatori: «La relazione conclusiva della commissione del Consiglio comunale di Messina ritiene che il quadro economico-finanziario del costo di realizzazione dell’opera, stimato dallo società Stretto di Messina ai prezzi 2002, sia poco realistico in quanto non si è tenuto conto dell’incremento del costo dell’acciaio, della scarsa attendibilità dei tempi di realizzazione e delle prescrizioni contenute nella Delibera Cipe di approvazione».
E tra le incognite che incombono sul progetto ci sono anche i terremoti: «Bisogna approfondire il rischio sismico – aggiungono i deputati – visto che il progetto preliminare del Ponte si fonda sull’analisi di eventi come quello che distrusse il territorio di Messina nel 1908». Le analisi relative al rischio sismico, però, «non andrebbero oltre i trenta secondi di durata mentre nel nostro paese, si sono spesso registrati terremoti durati sino ad ottanta secondi».
«Il progetto suscita grandi perplessità – concludono i senatori – in una visione complessiva della politica del nostro Paese nel campo così strategico delle opere pubbliche, continua ad essere separato dal sistema delle infrastrutture del Mezzogiorno: basti pensare alla situazione delle reti ferroviarie ed autostradali lungo la direttrice Salerno-Catania».