Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

La riforma degli appalti alle Camere. Confronto serrato tra il ministro Di Pietro e i presidenti di commissione Realacci e Donati Audizione il 17 gennaio

11 Gennaio 2007

Il Sole 24 Ore

Valeria Uva

La riforma del Codice degli appalti passa per il Parlamento. Il ministro Di Pietro ha annunciato di aver trasmesso ieri alle commissioni parlamentari di Camera e Senato la nuova versione del primo decreto correttivo che intende portare al Consiglio dei ministri «entro gennaio» per la definitiva approvazione. A illustrare il testo sarà lo stesso Di Pietro in due audizioni–gemelle, il prossimo 17 gennaio. Il compromesso è scaturito al termine di un confronto serrato tra il titolare delle Infrastrutture e i presidenti delle due commissioni parlamentari di Camera e Senato, Ermete Realacci e Anna Donati. Entrambi hanno ricordato a Di Pietro gli impegni assunti con le Camere, proprio in occasione dell’esame del primo mini–decreto correttivo, che in origine riportava solo piccole correzioni formali e che ora invece Di Pietro ha caricato di un primo, importante, pezzo di riforma. «Sapevamo che il decreto che ci ha sottoposto, così asciutto, era totalmente insufficiente rispetto alla domanda di modifiche – aggiunge Realacci – e abbiamo dato il nostro parere, limitato, con l’intesa di arrivare a mettere a punto le modifiche attraverso una stretta collaborazione tra Parlamento e Governo». Ora però Di Pietro intende accelerare, per far fronte alla scadenza del 1° febbraio, data in cui se non si interviene, le norme del Codice, adesso sospese, entrerebbero in vigore.
Realacci e Donati avrebbero però ottenuto da Di Pietro anche l’impegno a limitare le modifiche ai problemi più urgenti: «Vogliamo verificare insieme a lui la necessità e l’effettiva urgenza di queste modifiche», aggiunge Anna Donati. Dal punto di vista formale le commissioni dovranno limitarsi ad ascoltare il Ministro, avendo già espresso il proprio parere. Ma dalle Infrastrutture fanno sapere che il Ministro avrebbe deciso di posticipare la presentazione al Consiglio dei ministri a fine gennaio proprio per tenere conto delle osservazioni parlamentari. La bozza del provvedimento è stata trasmessa ieri ai presidenti delle Commissioni, come informa una nota di Porta Pia. Ma ieri in tarda serata non era ancora materialmente giunta.
Il testo finale dovrebbe essere più snello di quello al quale si è lavorato finora (si veda «Il Sole 24ore» del 5 gennaio e di ieri). Sicuramente vi troveranno spazio le modifiche a tutti quegli istituti sospesi. E cioè le limitazioni all’avvalimento (il prestito dei requisiti per qualificarsi agli appalti), alla procedura negoziata (ex trattativa privata) e anche agli istituti europei del dialogo competitivo e dell’accordo quadro. Meccanismi che il Codice degli appalti intende liberalizzare e che se non venissero riformati entro il 31 gennaio entrerebbero in vigore nella formula più ampia. Altrettanto importante però sembra il capitolo sul lavoro, al quale ha lavorato anche il ministro Damiano.
Intanto il nodo dell’appalto integrato fa ancora discutere. In un comunicato congiunto, architetti, ingegneri e geologi si sono detti preoccupati della «possibile entrata in vigore di una nuova disciplina dell’appalto-integrato generalizzato, sostanzialmente ampliata». «Una norma favorevole solo alle imprese – dichiarano – e che penalizzerebbe la qualità del progetto e la qualificazione dei progettisti».

www.infrastrutturetrasporti.it

LE TAPPE
10 gennaio

Il ministro Antonio Di Pietro ha trasmesso ieri alle commissioni parlamentari la bozza di decreto correttivo del Codice degli appalti
17 gennaio
Audizione di Di Pietro prevista prima alla commissione Lavori pubblici del Senato e poi alla commissione Ambiente della Camera per illustrare il testo e raccogliere, in via informale, le osservazioni dei parlamentari
26 gennaio
È questa l’ultima data utile per l’approdo del decreto correttivo al Consiglio dei ministri per il via libera definitivo

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