Global Project.info – Venezia Giulia
Solidarietà a Metz: «Aggressione inaccettabile»
di Alessandro Martegani
Trieste – «Quella che vogliono aprire è una nuova Guantanamo, un posto dove si tende ad annullare la persona umana, voluto proprio ora, secondo una precisa strategia: contro tutto questo gli esponenti di Intesa democratica, compreso il presidente Illy, dovrebbero prendere una posizione precisa».
Il taglio e il gonfiore provocati dal colpo ricevuto nel corso della manifestazione di martedì scorso di fronte al centro di permanenza temporanea di Gradisca d’Isonzo sono ancora visibili sul volto di Alessandro Metz, il consigliere regionale dei Verdi colpito da una manganellata, che, a poche ore dall’episodio che ha scosso il Consiglio regionale, ha incontrato la stampa accanto a molti esponenti di Rc comunista, Verdi e Pdci.
Accanto Metz due parlamentari dei Verdi, la senatrice Anna Donati e la deputata Luana Zanella, giunte a Trieste per sottolineare il sostegno al proprio consigliere, condannare l’episodio, e chiedere esplicitamente al «Governo e al ministro Pisanu di individuare i responsabili, e di rinviare a dopo le elezioni – ha detto Luana Zanella – l’apertura del Cpt, per consentire un dialogo sereno su un tema così delicato».
I presenti hanno poi ripercorso l’episodio, parlando di «cariche immotivate da parte della polizia», e soprattutto accusando le forze dell’ordine di aver colpito il consigliere dei Verdi a freddo, mentre stava cercando di mediare con la polizia, svolgendo quindi un ruolo istituzionale.
Proprio per questo, sia Metz, sia gli altri consiglieri regionali presenti (Bruna Zorzini, dei Comunisti italiani, Igor Canciani e Kristian Franzil di Rifondazione, accanto al segretario regionale Giulio Lauri e all’assessore provinciale di Gorizia Marco Marincic), hanno chiesto una presa di posizione esplicita da parte del presidente della giunta Illy, su una vicenda che «non può essere considerata una vicenda personale di un consigliere».
I presenti però hanno anche denunciato una precisa strategia da parte del governo nazionale, che tenderebbe a far crescere la tensione, e ad aprire i Cpt in questo periodo a fini elettorali.
«Come mai – si è chiesto Metz – sono stato colpito a freddo proprio quando tutto era tranquillo? Perché a Sagrado sarebbero stati controllati e trattenuti in un appartamento molti extracomunitari da parte della polizia, forse per procurare materiale umano per il Cpt? Perché il governo punta ad aprire questi centri nonostante tutto proprio in campagna elettorale, e lo stesso ministro Pisanu si è preoccupato di parlare del mio caso da Bologna? Siamo di fronte a un potenziale eversivo che continua ad essere espresso».
Metz non ha risparmiato le critiche anche alla cooperativa Minerva responsabile della gestione del centro, che svolge, ha detto il consigliere dei Verdi, «un ruolo indecente, un lavoro vergognoso che va disprezzato e condannato».