XV legislatura
Intervento in occasione dell’Audizione dell’Alto Commissario per la prevenzione ed il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella Pubblica Amministrazione dr. Bruno Ferrante
L’ordine del giorno reca il seguito dell’indagine conoscitiva sulla situazione dell’ANAS S.p.a. e sullo stato delle concessioni autostradali in Italia, sospesa nella seduta dell’11 aprile 2007.
E’oggi prevista l’audizione dell’Alto commissario per la prevenzione ed il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione, dottor Bruno Ferrante, accompagnato dal Comandante del Nucleo speciale della Guardia di finanza per la tutela della pubblica amministrazione, generale Gaetano Giancane e dal magistrato ed esperto
dell’Alto commissariato dottor Paolo Fraulini.
Voglio ricordare che nell’ambito dell’indagine conoscitiva sono state svolte numerose audizioni e che tra i diversi documenti che abbiamo acquisito c’è anche (…) la relazione del Nucleo speciale tutela pubblica amministrazione della Guardia di finanza relativa alle indagini conoscitive svolte nei confronti dell’ANAS S.p.A. dall’Alto commissario per la prevenzione ed il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito all’interno della pubblica amministrazione.
(…) Questa relazione si riferisce ad indagini volte «a verificare natura, modalità ed efficacia dei sistemi di controllo interno e delle misure adottate per i ridurre i rischi di comportamenti illeciti o condizionamento da parte della criminalità organizzata nell’ambito di appalti di opere pubbliche gestite dall’ANAS nel periodo 1º gennaio 2003 – 31 dicembre 2004».
Tengo a precisare che lo scopo della nostra audizione non è giudicare i soggetti responsabili, ma capire se un’azienda pubblica, che ha una valenza rilevante sul piano dei trasporti, può essere in prospettiva messa in migliori condizioni di funzionamento nell’interesse generale e delle regole di governo delle risorse pubbliche. Questo è lo spirito con il quale abbiamo dato avvio alla nostra indagine conoscitiva (…).
(…) Devo confessare che quando ho letto la relazione ho provato una grande amarezza per il fatto che negli anni 2003 e 2004 (quelli cui l’indagine si riferisce) alcune aziende pubbliche erano ancora gestite con criteri così discrezionali, con poca trasparenza, scarsità di controlli, difficoltà di rendicontazione e difficoltà a reperire certificati
antimafia (per quanto utili o inutili essi siano).
(…) Al di là del fatto di essere al Governo o all’opposizione, credo che l’obiettivo comune di tutti noi sia quello di far funzionare con regole trasparenti la pubblica amministrazione ed il suo rapporto sia con i cittadini che con le imprese, naturalmente a costi competitivi.
(…) Credo che sia ancora possibile – è questa una delle ragioni per cui mi impegno in politica – avere un Paese competitivo con regole trasparenti e corrette.
Ricordo che abbiamo deciso, nell’ambito della presente indagine conoscitiva, al termine di questo ciclo di audizioni, di ascoltare il ministro Di Pietro in ragione della necessità di porgli nuove domande, anche sulla base delle sollecitazioni ricevute, come quelle di oggi. Credo che allo stesso modo (…) dovremmo riascoltare il dottor Ciucci – nuovo presidente dell’ANAS – per capire che cosa è stato fatto per superare le problematiche emerse nel corso delle indagini promosse dall’Alto commissario. Non c’è infatti dubbio che analizzare, conoscere e dare i propri giudizi è rilevantissimo, ma noi siamo qui per indurre trasformazioni in senso positivo.
Con riguardo alle conclusioni contenute nella relazione e alle criticità rilevate, ci sono in particolare tre questioni sulle quali vorrei avere dei chiarimenti. Anzitutto,(…) vorrei richiamare il tema delle perizie di variante e delle riserve. Che cosa avete riscontrato riguardo a questo aspetto? Si tratta di un tema che si prende sempre in considerazione in ordine agli appalti e ai continui incrementi di costi e sul quale probabilmente anche la nostra Commissione dovrebbe intervenire, forse anche sul piano normativo. Vorrei quindi avere un quadro di indagine migliore, almeno con riferimento a questi due anni.
In secondo luogo, vorrei fare una considerazione di carattere più generale.
Quando un ente economico, un ente strumentale, diventa una S.p.A., non c’è dubbio che tutto (dalla contabilità ai sistemi di gestione, ai sistemi di controllo, agli audit) viene ristrutturato, in parte perchè inesistente, in parte perchè va riorientato secondo criteri più efficienti.Da quanto emerge dalla relazione, ritengo però che alcuni temi (quello delle riserve e delle perizie di variante è uno, ma ne citerò altri due) non attengono ad una ristrutturazione interna e, quindi, non si possono addebitare a questo processo di riorganizzazione aziendale. Mi riferisco, in particolare, agli incarichi di consulenza e al ruolo dei dirigenti. Nella relazione – mi riferisco alla parte dedicata alle criticità riscontrate – si parla di provvedimenti di conferimento degli incarichi a soggetti esterni, che non risulterebbero congruamente motivati e documentati. Anche su questo aspetto vorrei avere ulteriori chiarimenti.
Nella relazione si parla di dirigenti che ricoprono incarichi di rilievo nell’ambito dell’organizzazione dell’ANAS, risultano in una situazione che genera perplessità sotto il profilo dell’opportunità. Sono poi riportate alcune tipologie. Vorrei capire quali sono queste tipologie e quali suggerimenti possono essere dati in ordine a domande e sollecitazioni che è opportuno rivolgere a rappresentanti dell’ANAS e al Ministro nel corso delle successive audizioni che ritengo dovremo svolgere.
