Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Decreto infrastrutture

5 Ottobre 2005

XIV legislatura

Seduta n. 877

Conversione in legge del decreto-legge 17 agosto 2005, n. 163, recante disposizioni urgenti in materia di infrastrutture (3587)

Discussione articoli

DONATI (Verdi-Un). Signor Presidente, vorrei fare una dichiarazione di voto a nome del Gruppo dei Verdi contro questo emendamento che, sostanzialmente, recupera 222 milioni di euro per opere di interesse locale.

Di per sé potrebbe sembrare un ottimo obiettivo che anche il Gruppo dei Verdi condivide, ma purtroppo si tratta di quel meccanismo clientelare-distributivo che circola in ogni finanziaria. Con una lista di opere più o meno fantasma, si è inserito all’interno di questo provvedimento analogo meccanismo, che prevede che i Ministri competenti elaborino la lista e vengano sentite le Commissioni bilancio e lavori pubblici di entrambi i rami del Parlamento.

Il parere contrario del Gruppo dei Verdi è motivato dal fatto che riteniamo che le scarse risorse pubbliche dovrebbero essere usate in modo trasparente e non in modo distributivo ed occulto. Inoltre, esiste effettivamente un problema di opere di interesse locale che bisogna realizzare, invece delle faraoniche grandi opere di cui il Governo Berlusconi parla sempre, ma – ripeto – riteniamo che il metodo utilizzato per distribuire tali fondi sia inaccettabile.

Difatti non ci sono criteri con cui selezionare questi investimenti. Non sono indicate né priorità, né urgenze, né vi è alcuna indicazione di merito. Si tratterà quindi di una semplice trattativa che avverrà all’interno della maggioranza (mi auguro, ovviamente, con l’opposizione completamente estranea e contraria) con un meccanismo squisitamente elettorale, senza finanziare quelle opere di interesse locale di cui il nostro Paese ha grandemente bisogno.

Trovo poi scandaloso che la finanziaria appena presentata tagli risorse all’ANAS e alle Ferrovie per trasferirle, senza recuperare il saldo, alle grandi opere strategiche; si prevedono circa 2 miliardi di euro per il prossimo decennio, quindi si tratta di un’opera in perdita in termini di finanziamento per le opere infrastrutturali di cui il nostro Paese ha veramente bisogno. Reputo altresì scandaloso che contestualmente si decida di assegnare 22 milioni di euro in un modo così opaco e poco trasparente e con finalità elettorali.

Per queste ragioni, il Gruppo dei Verdi voterà contro e stigmatizza il metodo con cui si è proceduto con l’emendamento in questione: non è stato esaminato dalla Commissione, non è stato allegato al fascicolo degli emendamenti, insieme agli altri, ma è stato presentato l’ultimo giorno utile, anzi all’ultimo minuto.

Dichiarazione di voto.

DONATI (Verdi-Un). La ringrazio, signor Presidente. Intervengo per annunciare il voto contrario del Gruppo dei Verdi; avevamo già in diverse occasioni ribadito che si tratta di un decreto-legge non giustificato da alcuna urgenza e che man mano, durante la discussione, è stato arricchito ulteriormente di interventi parziali, se non calibrati, come è il caso di Catania, ma è stato esteso anche ad altre situazioni.

Vorrei sottolineare la questione dell’ANAS che è stata inserita in questo testo e che è stata giustamente corretta, anche se resta l’amarezza di non aver fatto un confronto rispetto alla legge finanziaria, in cui le misure finanziarie ed economiche di questo provvedimento produrranno i loro effetti. Perciò a nostro avviso sarebbe stato più logico e corretto inserire tale confronto all’interno di una strategia di finanza pubblica e di politica delle infrastrutture.

Ancora una volta, invece, si è voluto staccare l’emendamento dal resto… (Il microfono si disattiva automaticamente, poi viene riattivato)… per evitare un confronto su una misura che già in passato era stata riproposta ma che poi in sede europea (vedi il caso ISPA o ANAS Spa) non aveva dato i risultati attesi, per cui viene ora ingiustamente inserita all’interno di questo decreto-legge che, ribadisco, avrà il voto contrario del Gruppo dei Verdi.

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