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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Interrogazione sul progetto dell’autostrada A31 «Valdastico Sud»

19 Settembre 2006

XV legislatura

Interrogazione a risposta scritta
Atto n. 4-00525

Pubblicato il 19 settembre 2006
Seduta n. 33

DONATI – Ai Ministri dei beni e delle attività culturali, dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, delle infrastrutture e dell’economia e delle finanze. –
Premesso che:
il progetto dell’autostrada A31 «Valdastico Sud», che interessa il territorio veneto nelle province di Vicenza, Padova e Rovigo, per un tracciato complessivo di 54 chilometri collegandosi a nord con l’autostrada A4 Milano-Venezia e a sud con la strada statale 434 Transpolesana, è un’opera che, da oltre trent’anni, ha seguito un complesso e contestato iter procedurale, sino a giungere all’avvio dei lavori nel febbraio 2005;
l’avvio dei lavori è stato contrastato da un ricorso presentato al Tar del Veneto da parte di alcuni privati, dalle associazioni ambientaliste, del Comitato intercomunale contro la realizzazione della Valdastico Sud e della fondazione inglese “The Landmark Trust”. Il ricorso contestava le procedure secondo cui è stata condotta la Valutazione di impatto ambientale e l’approvazione del progetto, che deturperebbe il paesaggio dei Colli Berici, cancellerebbe circa 900 aziende agricole e a danneggierebbe il patrimonio artistico costituito da numerosi beni vincolati tra cui nove ville venete poste lungo tracciato, con distanza anche fino a 90 metri, tra cui Villa Saraceno di Andrea Palladio inclusa nella lista Unesco dei beni appartenenti al patrimonio dell’umanità (restaurata dalla fondazione The Landmark Trust che ne è proprietaria). Il Tar del Veneto ha accolto tale ricorso il 31 maggio 2005 ed ha decretato la sospensione dei lavori, con sentenza n. 2234, contro la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dell’ambiente e per la tutela del territorio, il Ministero per i beni e le attività culturali, la Regione Veneto e la società autostrade Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.a.. La decisione del Tar del Veneto è stata ribaltata ad agosto 2005 dal Consiglio di Stato, che ha accolto la richiesta dei soggetti ricorrenti (la regione Veneto, la Società citata e la provincia di Vicenza) contro la sospensione dei lavori;
il Ministero per i beni e le attività culturali, sia a livello centrale che tramite le competenti Soprintendenze, ha espresso reiteratamente nel tempo pareri nettamente contrari alla realizzazione dell’infrastruttura in parola per i prevedibili, devastanti e irreversibili effetti sul paesaggio, sui beni culturali e sul territorio;
prestigiose istituzioni culturali internazionali e nazionali, ultima in ordine di tempo su “La Repubblica” del 13 settembre 2006 l’Unesco attraverso il dott. Giovanni Puglisi, Presidente della commissione italiana per l’Unesco, hanno manifestato gravi e motivate perplessità sul tracciato autostradale in parola ed è, pertanto, alta la soglia di attenzione su questa vicenda da parte della stampa estera e nazionale;
in particolare nell’ambito dell’Unesco sono state manifestate perplessità sulla permanenza di alcuni beni culturali del Vicentino, tra cui Villa Saraceno di Andrea Palladio in Agugliaro, nella lista Unesco del patrimonio dell’umanità, e ciò a causa del passaggio in aderenza del tracciato autostradale;
considerato che:
la società Autostrade Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.A. è titolare della concessione n. 21272 rilasciata dall’Anas il 7 dicembre 1999, che scadrà il 30 giugno 2013, per la costruzione e gestione dell’autostrada A31 Valdastico, senza avere adottato procedura di evidenza pubblica europea in violazione della direttiva europea 93/37/CEE;
il 20 febbraio 2006 il Consiglio di amministrazione dell’Anas ha assentito la domanda della Autostrade Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.A. di proroga della concessione fino al 2036, anche in questo caso senza l’obbligatoria procedura di evidenza pubblica europea, con violazione sia della normativa europea citata in precedenza che del decreto interministeriale “Ciampi-Costa”, n. 283, del 1998; va precisato che l’iter di approvazione della proroga non è stato perfezionato con il necessario decreto interministeriale di approvazione;
inoltre la società Autostrade Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.a. ha avviato in fretta cantieri privi dei più elementari requisiti di sicurezza per i lavoratori nel luglio 2006, che come segnalato dal “Comitato intercomunale contro la realizzazione dell’autostrada A31 Valdastico, sono stati temporaneamente fermati a Saletto e a S. Margherita d’Adige, in provincia di Padova;
si chiede di sapere:
se i Ministri competenti intendano provvedere alla sospensione immediata dei cantieri in corso per la realizzazione dell’autostrada Valdastico Sud in risposta all’allarme dell’Unesco evitando sia l’umiliazione di vedere cancellato dall’elenco del world heritage un bene storico artistico del Paese, sia la devastazione di noti beni vincolati, delle ville venete tra cui Villa Saraceno di Andrea Palladio in Agugliaro e di un brano del paesaggio agrario veneto;
se non si ritenga opportuno ripristinare a tutti i livelli il rispetto delle norme comunitarie e nazionali negando la proroga delle concessioni ad Autostrade Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.a. fino al 2036 e valutando alla luce di quanto indicato di rivedere l’attuale concessione in essere.

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