XV legislatura
Interrogazione a risposta orale
Atto n. 3-00491 (in Commissione)
Pubblicato il 20 marzo 2007
Seduta n. 127
DONATI – Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. –
Premesso che:
il porto di Carrara è un importante scalo per la movimentazione dei prodotti lapidei, con sede in prossimità dell’alveo del torrente Carrione, che movimenta stabilmente da oltre 20 anni circa 3 milioni di tonnellate di merci ed è inquadrato tra quelli di prima classe (legge 28 gennaio 1994, n. 84, sul Riordino della legislazione in materia portuale);
parte del territorio che va da Avenza a Marina di Carrara è stato classificato dalla Regione ad alto rischio idrogeologico ed il porto canale di Marina di Carrara è situato su costa bassa e sabbiosa, tendente a continui insabbiamenti, a ridosso delle rinomate spiagge di Marina di Massa e della Versilia, che da anni stanno subendo un gravissimo processo di erosione;
il torrente Carrione il 23 settembre 2003 è esondato determinando un grave evento alluvionale nel Comune di Carrara con vittime, feriti e oltre trecento milioni di euro di danni, oggetto di una indagine giudiziaria ancora non conclusa;
considerato che:
la Variante al Piano regolatore portuale del Porto di Marina di Carrara adottato nel corso del 1980, predisposta dall’Autorità portuale di Marina di Carrara (art. 5 legge 84/1994), ebbe una pronuncia di compatibilità ambientale negativa, con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali, del 20 dicembre 2002 n. 8065;
il nuovo Piano regolatore portuale, non in vigore ma ampliamente pubblicizzato nei documenti ufficiali e promozionali dell’Autorità, prevede l’intubamento della foce del torrente Carrione e la realizzazione, tra le altre, delle seguenti opere: un nuovo bacino con 4 ulteriori banchine che porteranno il complesso delle banchine a 3.300 metri di estensione lineare con fondali fino a 10,50 metri; un porto turistico da oltre 1.000 ormeggi; una stazione marittima, dei magazzini portuali per complessivi 25.000 metri quadrati dai complessivi 7.000 metri quadrati attuali; nuova viabilità dedicata al traffico su gomma originato o destinato al porto e il potenziamento della rete ferroviaria portuale; piazzali portuali per complessivi 500.000 metri quadrati; un cantiere navale in grado di realizzare e allestire tre navi contemporaneamente;
il 28 luglio 2006 il Presidente della Provincia di Massa Carrara, il Sindaco del Comune di Massa, il Sindaco del Comune di Carrara, il Sindaco del Comune di Montagnoso, il Presidente della Comunità montana della Lunigiana, il Presidente della C.C.I.A.A. di Massa-Carrara hanno scritto al Ministro all’ambiente e della tutela del territorio e del mare e al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri chiedendo un ripensamento circa il parere di compatibilità ambientale espresso nel 2002 dal Ministero dell’ambiente sul Piano regolatore del Porto di Marina Carrara;
a seguito di incontri presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, da notizie di stampa del 7 febbraio 2007, si apprende che si stanno avviando nuovamente le procedure per l’approvazione del Piano regolatore portuale e non la riprogettazione dello stesso piano, come richiesto nel parere del Ministero dell’ambiente del 2002, in quanto comporterebbe un lungo iter con deliberazioni dei Consigli comunali, pareri di diversi soggetti e tempi “assolutamente non compatibili” con le esigenze del territorio;
considerato inoltre che:
all’interno del porto, il piazzale Città di Massa, che rientra nel perimetro dei sito di interesse nazionale, individuato dalla legge n. 426 del 1998 e perimetrata con decreto 29 dicembre 1999, è stato posto sotto sequestro da parte dell’Autorità giudiziaria dal 4 dicembre 2003 per motivi ambientali, a seguito dei controlli del NOE (Nucleo operativo ecologico), secondo cui alcuni dei campioni di terreno prelevati, sarebbero stati interessati dalla presenza di idrocarburi, piombo, zinco e nichel;
l’Autorità portuale ha presentato un progetto per l’ampliamento del piazzale di Città di Massa che ha avuto l’autorizzazione Comune di Carrara (n. 87 del 3 luglio 2000), l’approvazione dal Consiglio superiore dei lavori pubblici il 13 settembre 2000 (n. 372); il non assoggettamento alla procedura di Valutazione di impatto ambientale anche in considerazione del fatto che “l’opera non produce effetti rilevanti sulla dinamica costiera e sulla foce del Carrione” il 19 marzo 2002 da parte del Ministero dell’ambiente, la comunicazione n. 14.011 del 17 settembre 2002 dell’Autorità di bacino Toscana nord alla Prefettura di Massa-Carrara che escludeva qualsiasi situazione di pericolo derivante dagli avvenuti lavori di ampliamento del piazzale “Città di Massa”;
la Relazione idrologica ed idraulica allegata al progetto esecutivo per l’ampliamento del piazzale “Città di Massa” presentata il 21 luglio 2006 si basa su ipotesi avanzate per analogia con altri fiumi, senza studio idrologico specifico, con modello idraulico, idrologico ed idrogeologico statico ed immutabile nella dimensione “spazio-tempo”, con indagine idraulica estesa a solo il 10% del torrente, con studi e valutazioni eseguite nell’anno 2000, prima del grave evento alluvionale del 23 settembre 2003;
il 31 luglio 2006 nelle note tecniche alla relazione idrologica-idraulica allegata al progetto esecutivo per il tavolo tecnico del Ministero dell’ambiente si conclude che il suddetto progetto non è compatibile con l’evoluzione dell’ambiente fluviale e costiero, in quanto l’ampliamento del piazzale “Città di Massa” accentuerebbe il fenomeno già innescato dall’attuale piazzale con conseguente aumento dell’esposizione a rischio idraulico dei territori di Nazzano, Avenza e Marina di Carrara, dell’erosione costiera e dell’interramento del Porto;
considerato infine che:
l’Autorità portuale di Marina di Carrara, con le delibere n. 67/2005 e n. 4/2006, intendeva procedere alla realizzazione di un muro con recinzione alto 3 metri e lungo 600 metri nell’area tra la foce del Lavello e quella del Carrione, lungo viale da Terrazzano, unica zona di Marina di Carrara in cui si può vedere ed accedere al mare
l’intervento previsto è in contrasto con il Piano strutturale comunale e conseguentemente le delibere n. 67/2005 e n. 4/2006 contrastano con l’articolo 5 della legge 28 gennaio 1994, n. 84, il quale dispone che “le previsioni del piano regolatore portuale non possono contrastare con gli strumenti urbanistici vigenti”;
contro questo intervento lo stesso Consiglio comunale e quello provinciale hanno votato ordini del giorno contro la costruzione del muro ed inoltre che sono state raccolte oltre 7.000 firme da comitati di cittadini e Associazioni ambientaliste riconosciute che hanno indirizzato nel giugno scorso un ricorso straordinario contro la realizzazione del muro al Capo dello Stato,
si chiede di sapere quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda assumere verso le Amministrazioni interessate dal Piano regolatore portuale, e in particolare la citata Autorità portuale, per ribadire che il Piano, con pronuncia di compatibilità ambientale negativa del 2002, non potrà essere ripresentato per la procedura di Valutazione di impatto ambientale (VIA) e potrà essere proposto ad una nuova procedura VIA solo un nuovo Piano regolatore portuale sostanzialmente diverso dal precedente.