XV legislatura
Atto n. 4-03198
Pubblicato il 12 dicembre 2007
Seduta n. 265
CASSON , ZANDA , SERAFINI , GIARETTA , DONATI , VALPIANA – Ai Ministri dei trasporti, delle infrastrutture, della giustizia e del lavoro e della previdenza sociale. –
Premesso che:
da mesi la stampa locale, regionale e nazionale riferisce di una situazione insostenibile e preoccupante che si è venuta a verificare all’interno dell’aeroporto Marco Polo di Venezia-Tessera;
in particolare, ad onta di una costituzione a norma del decreto-legge 17 dicembre 1986, n. 873, di una società per azioni “con partecipazione paritetica, e complessivamente maggioritaria, della Regione Veneto, della Provincia di Venezia e del Comune di Venezia” al fine di costruire nuove strutture e di gestire l’aeroporto stesso (con originario affidamento in concessione per trent’anni), si è venuta costituendo una società per azioni denominata SAVE che, pur avendo goduto di rilevantissimi investimenti pubblici, alla fine di intricate vicende societarie, di passaggi di quote e di patti parasociali, ha finito per estromettere pressoché del tutto i soggetti giuridici pubblici dalla maggioranza che controlla la concessionaria;
in tal modo sono stati nettamente e decisamente cancellati l’aspetto e l’interesse pubblicistici che avevano determinato la costituzione della nuova società;
in tal modo la Provincia di Venezia e il Comune di Venezia sono rimasti soci di minoranza e non hanno alcun potere per intervenire nella gestione societaria a tutela degli interessi pubblici, istituzionalmente affidati alle cure degli enti stessi;
in tal modo sono stati violati lo spirito e le intenzioni del legislatore, tanto più che si è affermata una privatizzazione di fatto di un servizio e di una struttura, che hanno per loro stessa natura un rilievo enorme di genere pubblicistico;
tutto ciò è successo, per di più, al di fuori di qualsiasi intervento da parte del Consiglio regionale del Veneto, il terzo ente pubblico direttamente coinvolto nella costituzione e nella gestione della società SAVE;
di fatto, attualmente un gruppo privato è padrone della società e controlla una delle maggiori strutture aeroportuali italiane;
di fatto, questo gruppo privato opera attualmente senza coordinarsi con gli enti pubblici locali e senza tener quindi conto delle necessità generali di sviluppo del territorio, necessità generali che, per definizione istituzionale, sono attribuite alle competenze degli enti pubblici stessi;
la preoccupazione aumenta quando si assiste ad altre segnalazioni che destano enorme perplessità: la carenza di investimenti strutturali da parte della SAVE successivamente a quelli finanziati con fondi pubblici, l’investimento al contrario in operazioni finanziarie e imprenditoriali estranee alla concessione aeroportuale, una liberalizzazione sfrenata dei servizi che ha generato negativi e pesanti effetti sulla qualità dei servizi stessi e sulla tutela dei diritti dei lavoratori;
lo stato di tensione con gli enti pubblici locali e con i lavoratori ha determinato una situazione di precarietà e di insostenibilità, che ha avuto, e che purtroppo continuerà ancor più ad avere, influssi negativi sulla gestione dei servizi aeroportuali e sui diritti quesiti dei lavoratori,
si chiede di sapere:
se siano state effettuate verifiche circa la gestione dell’aeroporto di Venezia-Tessera, con particolare riferimento alla natura e agli scopi della concessione di cui al citato decreto-legge del 1986, ovvero se si ritenga opportuno effettuarle;
se i benefici economico-finanziari prodotti dall’esercizio del servizio e della struttura aeroportuali in questione siano stati riutilizzati secondo lo spirito e le intenzioni del legislatore;
se il reimpiego dei profitti abbia riguardato anche i servizi relativi alla sicurezza dello scalo, in particolare, quelli relativi all’aggiornamento dei sistemi e degli apparati di sicurezza;
se siano emersi elementi di responsabilità giuridica di qualsiasi genere in relazione a quanto sopra segnalato.