Sentenza petrolchimico Marghera: commento di Anna Donati, senatrice Verdi-L’Ulivo
“La sentenza del 2 novembre che ha assolto tutti i 28 dirigenti Montedison ed Enichem dalla reponsabilità dei gravi reati ambientali e delle morti dovute alle lavorazioni del petrolchimico di Marghera suona come un autentico ‘colpo di spugna’ ad anni di battaglie e di impegno dei lavoratori, dei responsabili della salute pubblica e degli ambientalisti per il diritto alla salute ed alla tutela ambientale”
Ha dichiarato Anna Donati, senatrice Verdi-Ulivo, aggiungendo: “ed è il frutto di leggi e regole arrivate sempre in ritardo e di una ricerca scientifica orientata solo ai profitti delle imprese anzichè alla tutela della salute.”
“Ovviamente aspettiamo di conoscere le motivazioni puntuali della sentenza di totale assoluzione ma il fatto che siano stati assolti anche per i reati successivi al 1973, nonostante la enorme mole di prove schiaccianti, il numero elevato dei morti da tumore, gli scarichi in laguna e le conoscenze scientifiche sugli effetti negativi sulla salute, getta una luce sospetta su tutto la sentenza, che mi auguro venga ribaltata nei gradi di giudizio successivi – ha dichiarato la senatrice Verde – ma non va nemmeno sottovaluto il clima diffuso che sempre più spesso nega l’esistenza dei problemi ambientali, a partire dalle leggi presentate dal Governo Berlusconi ed approvate dalla maggioranza delle Case della Libertà.
Basti pensare alla legge Tremonti bis, che prevede nell’ambito dell’emersione dal nero, una sanatoria generalizzata passata, presente e futura dei reati ambientali, contro la quale L’Ulivo si è opposto in Parlamento con un duro ostruzionismo senza ottenere alcuna modifica migliorativa di questo provvedimento: in questo modo la maggioranza sta preparando il terreno per tante e future sentenze come quella di Marghera, in cui sia possibile inquinare senza essere perseguiti. O ancora la Legge Finanziaria 2002 in discussione che non contiene risorse ulteriori per il risanamento delle aree da bonificare come quella di Mantova ”
“Infine non si può che essere preoccupati per gli effetti indiretti che questa sentenza potrebbe avere per il petrolchimico di Mantova, su cui sono aperte inchieste sanitarie, inchieste della magistratura e dove dovrebbe decollare il piano di risanamento inserito nelle aree a rischio rilevante in Italia: è legittimo essere preoccupati perchè questa sentenza potrebbe far arretrare il confronto e le soluzioni a trenta anni fa, quando si continuava a negare l’esistenza del problema. Per queste ragioni – ha concluso Anna Donati – occorre vigilare e credere, nonostante la sentenza di Marghera, nella responsabilità e nell’autonomia della magistratura, di quanti sono preposti alla tutela della salute pubblica e nella volontà istituzionale e collettiva di procedere al risanamento delle aree inquinate “