Approda in Aula al Senato il DDL Cirami sul legittimo sospetto
“Dopo le accelerazioni dell’iter del DDL Cirami, voluta ieri dai capigruppo della maggioranza, il nostro legittimo sospetto è diventato un’inquietante certezza: il Senato della Repubblica sta lavorando per favorire i privilegi e gli interessi di qualcuno che vorrebbe veder spostato il processo di Milano ad altra sede.”
E’ quanto ha dichiarato oggi, a margine della seduta di palazzo Madama, la senatrice dell’Ulivo Anna Donati, impegnata giorno e notte con i colleghi dell’opposizione per contrastare l’approvazione della legge sul legittimo sospetto, il cosiddetto DDL Cirami.
“Abbiamo passato intere nottate in Commissione Giustizia per dimostrare che il DDL Cirami non è certo quel provvedimento che il Paese sta attendendo, come sostiene la maggioranza, ma che si tratta piuttosto di una legge fatta ad arte per spostare la sede del processo Imi-Sme di Milano, in cui sono coinvolti il presidente Berlusconi e il sen. Previti. Ma non è solo questo, purtroppo c’è dell’altro: questa legge metterà infatti a rischio tutti i processi per mafia, terrorismo e criminalità nel nostro Paese.”
“La maggioranza oggi porta in Aula il testo originario del DDL Cirami, un provvedimento blindato che espugna il ruolo dell’opposizione e che calpesta quel confronto democratico fra le parti che dovrebbe essere una prerogativa intoccabile di questa istituzione della Repubblica. A colpi di maggioranza e posticipando l’esame di altri provvedimenti urgenti come il decreto Omnibus, oggi la legge che introduce il legittimo sospetto passerà. ”
“Ma non finisce così – ha assicurato la Donati – e non la vogliono finire così neppure tutti gli esponenti nazionali dell’Ulivo che uniti hanno manifestato il loro comune dissenso davanti al Senato insieme a migliaia di cittadine e cittadini, il popolo dei girotondi, Nanni Moretti, i professori Pardi e Flores D’Arcais. Quando a settembre la legge passerà all’altro ramo del parlamento, la battaglia democratica dell’Ulivo continuerà e sarà ancora più ferma e decisa perché – ha concluso la sen. Donati – un parlamento liberamente eletto dai cittadini non può confezionare leggi atte a favorire solo gli interessi giudiziari di qualcuno.”