Il caso del canile di Commessaggio finisce sul tavolo del Ministro Sirchia
A seguito delle notizie pubblicate nei giorni scorsi dalla Gazzetta di Mantova sul caso del canile di Commessaggio, la senatrice Anna Donati (Verdi -L’Ulivo) ha presentato ieri un’interrogazione al Ministro della Salute Sirchia, chiedendo iniziative concrete a garanzia del benessere degli animali ospitati, che a tutt’oggi sono in numero superiore rispetto a quello indicato da un’ordinanza scaduta lo scorso 28 febbraio.
“Visto che siamo in presenza di un’attività di concentramento di cani esercitato da un privato cittadino, che dopo pareri sospensivi del Comune e della Azienda USL competente avrebbe ottenuto le autorizzazioni necessarie per effettuare lavori per l’apertura di un’attività lucrativa di allevamento di cani di razza – ha dichiarato la senatrice Donati – ho ritenuto opportuno fare chiarezza sulla questione dell’autorizzazione, regolamentata dall’art. 24 del Dpr 320 del 1954. Il 18 ottobre 2000 il Servizio Veterinario Regionale ha espresso il giudizio secondo il quale la struttura di Commessaggio non ha bisogno dell’autorizzazione del Prefetto o del Sindaco, poiché non ospiterebbe attività di commercio, di addestramento o di ricovero di animali altrui, mentre l’Azienda Usl di Mantova con un’ordinanza emessa nel dicembre ’98 aveva sanzionato il proprietario per lo stesso motivo. Di fronte a tali diversi pronunciamenti interpretativi – ha continuato la senatrice – ho interpellato il Ministro per avere un suo autorevole giudizio di merito riguardo a quanto prevede il Dpr, ed ho inoltre invitato il ministro ad emanare una circolare al fine di evitare applicazioni diverse della stessa normativa nazionale.”
“Infine – ha concluso la Donati – ho chiesto se la sterilizzazione dei cani randagi, prevista dalla L. 281/91, non sia applicabile obbligatoriamente anche alle strutture private di raccolta di cani, come quella di Commessaggio, anche se di proprietà di un’unica persona.”