Entra in vigore domani la riforma del Codice dell’Ambiente in materia di principi fondamentali per la tutela dell’ambiente, i rifiuti, la Valutazione di impatto ambientale (Via) e la Valutazione ambientale strategica. Una sintesi di questi correttivi e’ stata presentata in conferenza stampa dal ministro dell’Ambiente uscente del governo Prodi, Alfonso Pecoraro Scanio, e dal gruppo dei Verdi di Montecitorio.
“Il nuovo Codice punta a contrastare le ecomafie – ha dichiarato il ministro – e in particolare sul fronte dei rifiuti porta finalmente procedure serie che consentono di avere un sistema come tutti gli altri Paesi europei. Abbiamo varato un testo ampiamente correttivo – spiega – che ridurrà sensibilmente il numero di infrazione comunitarie comminate negli ultimi anno all’Italia in materia ambientale. Le infrazioni Ue aperte contro l’Italia da 83 sono scese a 55, con questa fase del Codice ambientale se ne tolgono altre 7 a cui vanno aggiunte 3 condanne”.
La riforma del Codice Ambientale è stata messa a punto da una commissione di esperti che ha lavorato gratuitamente, conducendo anche consultazioni con le categorie economiche e sociali, associazioni ambientaliste e consumatori, con il parere del Consiglio di Stato e notificando il correttivo alla Commissione europea. Queste in sintesi le novità del Codice:
PRINCIPI GENERALI: vengono introdotti principi sulla produzione del diritto ambientale, sull’azione ambientale, sullo sviluppo sostenibile, sulla sussidiarietà e la leale collaborazione, sul diritto di accesso alle informazioni ambientali e di partecipazione a scopo collaborativo. Si tratta di principi che il Consiglio di Stato ha riconosciuto come di rango costituzionale;
VIA, VAS, AIA: la parte relativa a Valutazione di impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica e Autorizzazione integrata ambientale viene interamente sostituita per l’adeguamento alla normativa comunitaria. In particolare, per la Via, che andrà fatta sul progetto definitivo e non più sul preliminare, i tempi andranno dai 150 giorni ad un massimo di 330 giorni per le opere piu’ complesse, senza possibilità di prolungamenti indefiniti. Viene eliminato il “silenzio-rigetto”, cioè il meccanismo automatico in base al quale in assenza di risposte si considerava rifiutata la richiesta di valutazione presentata. Ora si avrà sempre un provvedimento motivato entro i termini stabiliti. In caso di superamento dei termini il provvedimento andrà alla decisione del Consiglio dei ministri.
PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI: recepite le direttive comunitarie in materia, Ora tutti i piani ed i programmi dovranno essere sottoposti a Valutazione ambientale strategica;
ACQUE: modificata la definizione di scarico: si torna in sostanza alla “immissione diretta tramite condotta” eliminata nel 2006. Modifiche riguardano anche il rilascio delle autorizzazioni allo scarico, dove si elimina il silenzio assenso (anche se limitato a 60 giorni). Viene ricostituito il Comitato di vigilanza delle risorse idriche e l’Osservatorio sui rifiuti;
RIFIUTI: la modifica ha ristabilito al gerarchia comunitaria in tema di rifiuti, ripristinando il principio: riduzione, riutilizzo, riciclo. Ha ripristinato le definizioni comunitarie in materia di recupero e smaltimento (dove ha eliminato la anomala possibilità di smaltire rifiuti non liquidi in fognatura), ridimensionando il concetto di rifiuto secondo le indicazioni della Corte di Giustizia europea, in particolare tramite un nuovo concetto di materie prime secondarie. Nuova disciplina del settore dei consorzi e per il Mud sono state esonerate le imprese fino a dieci dipendenti (per i rifiuti non pericolosi). Il registro di carico e scarico e’ stato unito al registro Iva per i gestori di rottami ferrosi e non ferrosi e infine e’ stato reso obbligatorio un sistema di tracciabilità dei rifiuti mediante tecnologie elettroniche, per conoscerne tempo reale origine, destinazione, quantitativo e tipologia di ogni tipo di rifiuti.