XV legislatura
Mozione
Atto n. 1-00085
Pubblicato il 20 marzo 2007
Seduta n. 127
MARTONE , MONTINO , BARBIERI , RIPAMONTI , PETERLINI , DEL ROIO , DONATI , TURIGLIATTO , EMPRIN GILARDINI , SCALERA , SILVESTRI , BENVENUTO , CAPELLI , BOSONE
Il Senato,
premesso che:
in Colombia i popoli indigeni sono vittime di crimini come: omicidi politici, detenzioni collettive, torture, sparizioni, continue violazioni alla loro autonomia, ai loro costumi e ai loro territori, violazioni commesse nel contesto del conflitto armato interno (la Forza armata, i gruppi guerriglieri e paramilitari);
i gruppi armati illegali praticano il reclutamento forzato di giovani indigeni e occupano zone umanitarie e sedi dell’Assemblea permanente concesse alle comunità come luoghi di protezione dal conflitto. Vengono realizzate operazioni militari che non rispettano i principi di distinzione, colpendo gravemente la popolazione indigena. L’attuale processo di smantellamento dei gruppi paramilitari e le norme create a tal fine non garantiscono la verità, la giustizia e la riparazione dei crimini commessi dalle forze paramilitari contro le popolazioni indigene, che continuano a vivere in una situazione critica;
nei territori indigeni sono presenti megaprogetti, senza che sia rispettato il procedimento della consultazione preventiva ed i suoi criteri, secondo quanto stabilito nella Convenzione internazionale della Organizzazione internazionale del lavoro delle Nazioni Unite per la difesa dei meccanismi interni per l’autodeterminazione stabiliti dallo Stato colombiano e dalle Autorità indigene. I megaprogetti, oltre a generare gravi e irreparabili danni ambientali, distruggono l’equilibrio naturale e spirituale che i popoli indigeni hanno mantenuto per anni, destrutturando il territorio, pregiudicando la salute e gli effetti dei cicli produttivi, alimentari, e della convivenza tra le comunità indigene;
considerando:
le violazioni ai diritti fondamentali delle popolazioni indigene colombiane, accompagnate da violazioni ai loro diritti collettivi;
la nuova conquista violenta delle terre per le risorse energetiche o per l’agro-industria, da parte dei nuovi padroni della terra;
il nuovo quadro giuridico e normativo, come nel caso delle leggi recentemente approvate e per quelle che sono in via di approvazione, come la legge forestale, la legge per l’acqua, la legge per le lande, la legge per lo sviluppo rurale, che aggravano la situazione dei popoli indigeni e che producono un maggiore livello di esclusione socioculturale e di violenza e che prefigurano scenari di estinzione dei popoli indigeni;
i casi di abusi sessuali e di violenze contro donne e bambine indigene;
le “fumigazioni” aeree sui territori indigeni che sono state realizzate senza la consultazione preventiva delle comunità, all’interno delle quali esistono coltivazioni sia lecite che illecite, ed hanno messo a rischio la sicurezza alimentare a causa dei danni ai prodotti e alla salute umana;
gli accordi firmati con le organizzazioni indigene da parte del Governo colombiano e mai adempiuti da parte dello stesso;
considerato che:
la sistematicità delle violazioni ai diritti umani e del diritto internazionale umanitari cui sono sottoposti gli indigeni colombiani sta prefigurando un genocidio contro questi popoli, che neppure le misure cautelari pronunciate dalla Commissione interamericana e dalla Corte interamericana dei diritti umani sono riuscite a contenere;
in Colombia operano, in pericolo di isolamento, decine di organizzazioni non governative, Onlus e Associazioni, molte delle quali locali, che risentono delle insufficienti garanzie democratiche e di sicurezza per poter continuare ad operare,
impegna il Governo:
a realizzare una iniziativa politica rivolta all’Unione europea ed al G24 per effettuare un controllo molto dettagliato della situazione delle popolazioni indigene, nel contesto delle riunioni di Londra e Cartagena sui diritti umani e la cooperazione in Colombia;
a sollecitare il Governo colombiano affinché rispetti gli accordi stabiliti con le comunità e le organizzazioni indigene rispetto alla concessione di terre e territori, ed implementi i meccanismi per trovare una soluzione negoziata;
a chiedere al Governo colombiano di ritirare dai villaggi e dai luoghi abitati dalle popolazioni indigene le caserme, le trincee e le altre forme di occupazione militare che mettono a rischio la popolazione civile indigena;
a chiedere al Governo colombiano di formulare una politica integrata per proteggere le popolazioni a rischio di estinzione;
a sollecitare una moratoria per la sospensione dei megaprogetti nei territori indigeni.