Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Il Partito dell’Amore

19 Marzo 2007

Spettacolo di satira politica

“Il presidente emerito della Repubblica Ceca, Vaclav Havel, fece del teatro l’arma principale del dissenso sotto il regime di Praga. Quando le democrazie si ammalano, o faticano a far valere le loro ragioni, la letteratura, la musica, il teatro diventano i necessari prolungamenti o sostituti della politica.”

Il Partito dell’Amore (vedi il volantino dello spettacolo andato in scena a Mantova) è una satira in due atti sul governo Berlusconi. Nasce da un’idea del Comitato “La giustizia è uguale per tutti”, costituito a gennaio 2002 da un gruppo di parlamentari di opposizione per sensibilizzare e coinvolgere direttamente i cittadini.
Portato nelle principali città italiane ed a Bruxelles, lo spettacolo rappresenta una inedita forma di comunicazione e denuncia politica nel nostro Paese.
Ogni battuta del nostro copione recita testualmente frasi e parole realmente pronunciate in sede istituzionale o alla stampa dai ministri dell’attuale governo e dal suo leader. A tutti gli effetti sono gli esponenti del governo Berlusconi, solo ed unicamente loro, gli autori inconsapevoli del testo teatrale.

Raccolte le dichiarazioni più significative, ognuno di noi ha imbastito un dialogo che ha costantemente aggiornato e sviluppato nel tempo. A me è stata assegnata la parte del ministro alle Infrastrutture e Trasporti Lunardi, le cui esternazioni pubbliche ed istituzionali erano già comunque oggetto della mia attenzione, per la mia attività parlamentare.
Mi sono trovata davanti ad un’ampia gamma di frasi più o meno celebri: talvolta, battute estremamente gravi, come quella di dover convivere con la mafia. In altri casi, parole pericolose o addirittura insulti nei confronti di chi contrasta la sua politica. Il tutto messo in fila crea un effetto sinistro e nel contempo comico, quasi surreale.
Per tutti noi partecipare attivamente a questo progetto è stata un’autentica sfida. Un lavoro aggiuntivo che ci ha molto appassionato, anche grazie ad un riscontro sempre molto caloroso in ogni città.

Questa inconsueta formula di teatro-verità ha mostrato al nostro pubblico un nuovo strumento di opposizione politica. Le migliaia di cittadini, esponenti delle istituzioni, ma anche comici, insomma un autentico spaccato di società civile sono stati travolti da una sonora risata collettiva.
La stessa risata amara che accompagna la satira, che qualcuno nel nostro Paese si ostina a voler spegnere.

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