“Nel provvedimento, che si occupa soprattutto di liberalizzazione di tariffe, manca una strategia generale capace di regolare l’intero sistema. Oggi il Governo ha perso una buona occasione per orientare la politica dei trasporti a favore di un minore impatto ambientale. Non ci convincono le strategie adottate: se da un lato giudichiamo positivamente il superamento del sistema delle tariffe a forcella, dall’altro riteniamo che il sistema tariffario debba avere comunque indirizzi e regole nell’interesse della collettività a favore del riequilibrio modale”. Così la senatrice Anna Donati, Capogruppo dei Verdi in Commissione trasporti, ha annunciato il voto contrario del Sole che Ride al provvedimento all’esame dell’Aula.
“L’autotrasporto – ha proseguito la senatrice Verde – ha un impatto enorme sull’ambiente, sulle emissioni in atmosfera e sulla congestione di strade e autostrade, alimentando una domanda continua di infrastrutture. Induce di per sé problemi di sicurezza in ordine alla circolazione e alla delicata questione del rispetto dei turni di guida e di riposo, in cui l’autotrasportatore viene iper sfruttato dall’impresa. In aggiunta a tutto questo, gli scarsi controlli che vengono effettuati configurano un quadro preoccupante della situazione sulla sicurezza delle strade.
Il ddl avrebbe potuto essere l’occasione giusta per dare efficienza e innovazione al sistema. In questo senso, noi Verdi avevamo presentato degli emendamenti volti ad introdurre un quadro di regole entro cui le tariffe si dovevano esercitare e in cui veniva premiata la sicurezza, che instaurava il riequilibrio modale verso sistemi a minore impatto ambientale, che stabiliva il trasferimento delle merci pericolose verso ferrovie e cabotaggio e il viaggio a pieno carico dei Tir per aumentare l’efficienza.
Infatti, abbiamo bisogno – conclude la senatrice Donati – di un’unica logica tariffaria che includa i pedaggi autostradali, i servizi, la detassazione del cabotaggio e gli aiuti alle intermodalità che si possono ottenere con regole entro le quali deve stare anche la riforma dell’autotrasporto”.